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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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"L'elisir d'Amore" nella Lingua dei Segni Italiana

28/02/2008
Una sfida? Una provocazione? O, forse, solo una passione? La si può interpretare in molti modi, sulla carta. Ma, sicuramente, non si potrà fare a meno di vederla, prima di cercare di capirla. E' la grande avventura lirica della sezione trevigiana dell'Ens, Ente Nazionale Sordi, che il 15 e 16 marzo porta in scena al Teatro Comunale di Treviso "L'Elisir d'Amore" melodramma di Gaetano Donizetti per la prima volta interamente tradotto nella Lingua dei Segni Italiana (LIS). La Compagnia Teatrale Scudo Blu, nata nel 2003 in seno alla sezione trevigiana dell'ENS, corona così un sogno lungamente e tenacemente seguito (secondo le indicazioni del compianto Gigi Scaravaggi di Cremona che nel 2006 diede vita al progetto "La sfida"): quello di dimostrare, dal palco di uno dei "tempi della lirica", che i sordi possono davvero cantare con le mani ed ascoltare con gli occhi tutte le sfumature e le arie liriche, ed esprimere con l’ausilio della lingua dei segni i concetti più astratti, le sfaccettature e gli stati dell’animo umano nei vari momenti della vita, della poesia e dell’arte.

Così Nemorino ed Adina (i protagonisti del libretto di Felice Romani musicato da Gaetano Donizetti) si corteggeranno e si ameranno in silenzio, attraverso la Lingua Italiana dei Segni, trai i gesti silenti di tutti gli altri personaggi dell'opera la cui "gestualità-corale" sarà diretta da Sara Callegari, mentre la regia dell'inedita versione sarà affidata ad un regista di chiara fama come Ivan Stefanutti.

Sul palcoscenico del Comunale (tra le scene di Benito Leonori e i movimenti coreografici di Laura Ruocco), canteranno con le mani sia sordi sia un gruppo di ragazzi udenti che, grazie alla loro conoscenza della Lingua dei Segni Italiana (maturata nei corsi LIS che si tengono a Treviso) hanno instaurato un ottima comunicazione con gli attori sordi ed una buona conoscenza della loro cultura silenziosa.

Per gli udenti, la musica sarà quella diretta da Richard Bonynge sul podio della English Chamber Orchestra, tratta da una storia incisione con le voci di Joan Sutherland e Luciano Pavarotti (Ed. Decca): due voci inarrivabili di un passato recente accompagneranno così la silenziosa voglia di cantare di un gruppo di caparbi artisti silenziosi.

E in attesa di poter applaudire lo spettacolo - da sempre sostenuto da Fondazione Cassamarca e Teatri spa non solo mettendo a disposizione la struttura teatrale ma anche collaborando attivamente nell’allestimento dello spettacolo - va sicuramente sottolineato che esso rappresenta una delle molte iniziative proposte e sostenute dall’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi per il riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni, ma anche un "segno" forte di identità espresso da chi non può "alzare la voce", soprattutto a difesa di chi ancora non ha scoperto l’enorme valore umano, culturale e sociale della Lingua dei Segni. Così appaiono quantomai opportune la riflessione e la domanda di Carlo Righetto, presidente della sezione trevigiana dell'Ens: "Adesso che ci sembra di avere raggiunto il nostro obiettivo, testimoniando il nostro lavoro e le nostre possibilità, vogliamo lanciare un’ultima sfida agli udenti che ancora guardano con diffidenza al “nostro mondo”, o, peggio, con indifferenza o pietà. Costernati, troppo spesso ci capita di osservare come oggigiorno sempre più spesso i genitori di bambini sordi, forse nel tentativo di negare a se stessi il problema, o di tutelare i propri figli dalla morbosa curiosità di cui è vittima ogni segnante, negano loro la possibilità della ormai consolidata educazione bilingue, inseguendo la chimera della chirurgia impiantista a tutti i costi, ritardando però ogni possibilità di un’educazione precoce. Ad essi voglio dire che nulla trasformerà un sordo in udente, e a nulla sarà servita la privazione di una lingua e una cultura. E che si ascolta col cuore, non con le orecchie. Grazie alla nostra educazione abbiamo sviluppato sensibilità particolari che ci permettono di vivere serenamente, lavorare, interagire normalmente con voi udenti, coltivare degli interessi ed accettare piccole scommesse… Quando riuscirete voi a comprendere noi, il nostro mondo, la nostra cultura, la nostra lingua, e riuscirete, finalmente, a segnare?"

Spettacolo realizzato in collaborazione con Teatri Spa - Società strumentale della Fondazione Cassamarca ed Eurobottega, la Bottega Internazionale della Musica, con il sostegno di Provincia di Treviso e Comune di Treviso e con i patrocini di Ministero della Solidarietà Sociale, Regione del Veneto, Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Treviso.

Biglietti: euro 15 platea e palchi frontali, 10 palchi laterali, 5 loggione

Biglietteria: presso il Teatro Comunale da martedì 4 marzo: da martedì a venerdì dalle 15 alle 18; sabato dalle 10 alle 12.30

Info: 0422.540480 - www.enstreviso.it

Ufficio stampa: Marina Grasso

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