Impianto di dissociazione molecolare
L’iniziativa è stata presentata a Roma nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente di Federambiente, Daniele Fortini, quello di Belvedere SpA, Renzo Macelloni, e il sindaco di Peccioli, Silvano Crecchi.
Si tratterà di una sperimentazione sul campo (vedi scheda allegata), la prima in un paese dell’Unione Europea, che sarà valutata passo passo in ogni sua fase, dalla progettazione alla costruzione alla gestione, e consentirà di ottenere dati certi sulle qualità e sulle eventuali criticità di questa tecnologia ai fini di una sua possibile diffusione a livello industriale.
“È positivo che si sperimentino nuove tecnologie – ha affermato il ministro dell’Ambiente – che possono ridurre i rischi per l’ambiente e per la salute. Questo tipo d’impianto potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi italiani di contenimento delle emissioni di gas serra previsti dal Protocollo di Kyoto. È poi apprezzabile che contemporaneamente s’intenda incrementare raccolta differenziata e porta a porta. Quel che Belvedere e Federambiente stanno facendo a Peccioli è l’esatto opposto di quel che purtroppo si è fatto in Campania”.
“Siamo lieti – ha affermato il presidente Federambiente, Daniele Fortini – di partecipare a questa iniziativa di Belvedere SpA per la sperimentazione di una tecnologia di trattamento dei rifiuti che non ha ancora una significativa applicazione industriale. Non a caso, del resto, le competenze di Belvedere e la sua propensione all’innovazione sono tra le più elevate del nostro sistema. L’eventuale successo della sperimentazione della dissociazione molecolare potrà aprire una nuova opportunità nel campo del trattamento dei rifiuti. L’impegno di Federambiente, d’altra parte, serve anche a offrire un riferimento a tutte quelle amministrazioni e a quegli operatori che, preoccupati dell’incombere di crisi locali e, per questo, alla ricerca di soluzioni, potrebbero finire per rivolgersi a tecnologie la cui piena e totale affidabilità d’esercizio è ancora da acquisire”.
L’impianto – ha annunciato il presidente di Belvedere SpA, Renzo Macelloni – sarà pronto fra 4-5 mesi. “Questa sperimentazione – ha sottolineato – è condotta con il metodo del consenso, con un costante confronto serio e trasparente con i cittadini fin dalla progettazione e dalla costruzione dell’impianto”.
Ufficio stampa Federambiente Pietro Stramba-Badiale
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La dissociazione molecolare: che cos’è
A CHE COSA SERVE Gli impianti di dissociazione molecolare sono destinati a trattare i materiali organici, quindi con contenuto di carbonio, sia sintetici sia biomasse, anche "tal quali", sia urbani sia speciali e pericolosi, per trasformarli in un gas combustibile detto "syngas", composto da metano, idrogeno, monossido di carbonio e gas inerti, e quindi alla produzione d’energia elettrica e termica per mezzo di turbine o motori. La dissociazione molecolare può consentire il recupero delle frazioni inerti del materiale d'ingresso come metalli, vetro ecc.
TECNOLOGIA L’impianto è formato da una o più "celle di dissociazione", ermeticamente chiuse in cui avviene la trasformazione del materiale d'ingresso in gas di sintesi, mediante ossidazione in carenza d’ossigeno ("gassificazione"), a temperature comprese fra i 380 e i 450 gradi centigradi, alle quali i metalli e il vetro non fondono. L'efficienza di trasformazione del materiale in gas combustibile può essere elevata grazie alla lunga permanenza del materiale a quelle temperature. Il processo è "discontinuo" e di lunga durata, compresa tra 12 e circa 20 ore.
GESTIONE La gestione degli impianti di dissociazione molecolare è semplice e in grandissima parte automatizzabile. Il processo non pare presentare rischi né per gli addetti ne' per la popolazione circostante.
POSSIBILI VANTAGGI AMBIENTALI Nelle sperimentazioni di laboratorio finora condotte non si verifica il fenomeno del trascinamento di polveri con elevati contenuti di metalli pesanti né quello di riformazione delle diossine a valle della combustione del gas di sintesi, in quanto anche in presenza di atomi o molecole di cloro non esiste più carbonio libero per formare le molecole di diossina. Le emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera sono estremamente basse. Il residuo del processo di dissociazione molecolare è una cenere bianca, inerte, smaltibile come rifiuto assimilato agli urbani dopo il recupero di metalli, vetri e altri materiali eventualmente utili. Il processo di dissociazione molecolare non consuma acqua per il raffreddamento.
POSSIBILI VANTAGGI ECONOMICI Possono derivare, se confermati dalla sperimentazione preindustriale, dalla maggiore efficienza di trasformazione dei rifiuti in gas combustibile e quindi in energia, dalla possibilità di recupero di metalli e vetro, dai minori costi di smaltimento dei residui del processo, dal minore costo dei filtri d’abbattimento delle emissioni in atmosfera.
SPERIMENTAZIONE PRESSO BELVEDERE SPA La sperimentazione operativa di un impianto di dissociazione molecolare presso la Belvedere SpA si inquadra in un modello positivo di gestione integrata dei rifiuti urbani a livello nazionale. L'impianto sperimentale, destinato a essere installato presso l'impianto di trattamento dei rifiuti di Peccioli (Pisa), sarà integrato nel ciclo di trattamento esistente e sarà alimentato con il materiale residuale, prevalentemente frazione secca indifferenziata e frazione umida residuale dalla captazione del biogas, inviando quindi il gas combustibile prodotto agli stessi motori che già oggi convertono il biogas in energia elettrica e termica. Sarà verificato sul campo, tra l'altro, il vantaggio derivante dal recupero di materiali utili a valle della dissociazione.