Lettera/intervento del Presidente di Confagricoltura Veneto
03/03/2008
Leggo con attenzione sempre il settimanale di Asterisco Informazioni. A proposito del problema sorto con l'aumento del prezzo dei cereali, mi domando se, facendo un confronto con i prezzi del 1980 e calcolando l'inflazione ed anche naturalmente l'aumento delle produzioni (se mai e dove tale aumento si sia verificato) non scopriremmo che i prezzi di oggi sono ancore più bassi di allora. Per calcolare i bilanci aziendali poi, bisognerebbe considerare l'aumento di tutti i mezzi della produzione. Ho il sospetto che siamo, noi agricoltori, più poveri di prima. Il cittadino ha sviluppato nuove abitudini e nuovi consumi. La nostra vita di cittadini-consumatori è certamente salita di livello. Ma quelle nuove spese, per altro considerate necessarie (telefonini, ristoranti, vacanze, vestiti di miglior fattura, consumi energergetici vari, ecc. ecc) vanno ad impattare su guadagni e/o remunerazioni che sono cresciute ma forse non di altrettanto: non penso però che potremo sanare la situazione pensando di bloccare il valore della materie prime agricole. il nostro Paese paga l'energia enormemente di più di altri Paesi ma non mi sembra che si stia svilupando una sano dibattito sul nucleare.
Intendo dire che non possiamo affrontare la realtà ideologicamente o con dichiarazioni ad effetto. Il riequilibrio finanziario delle famiglie passa attraverso un dibattito serio, in primis politico, promosso da tutti senza che alcuno scarichi i costi su "altri". E chiamando le cose e le soluzione dei problemi col loro nome: nucleare, OGM, tassazione, forma dello Stato e via di seguito. Ogni nuovo Comune, ogni nuova Provincia, ogni Regione ci costano probabilmente quanto potrebbe compensare, diminuendo la tassazione, i costi più alti dovuti alle esigenze di tutti i giorni.
Cordialmente, Guidalberto di Canossa