“Asparagi & Vespaiolo”
Il Gruppo Ristoratori di Bassano, del resto, prepara banchetti da re e non per modo di dire. Si tratta di quelle stesse persone che, con la loro instancabile dedizione all’attività, nel corso di 28 anni hanno fatto sì che, anche in piena stagione, della produzione bassanese di asparagi, poco rispetto alla domanda rimanga a disposizione del mercato nazionale, poiché molta finisce proprio sulle loro tavole, venduta nei negozi del circondario o ceduta direttamente dai produttori nei numerosi banchetti situati ai margini delle principali strade del Bassanese. “Da quest’anno l’Asparago Bianco di Bassano è ufficialmente e pienamente tutelato dalla disciplina europea della Denominazione di Origine Protetta”, spiega Sergio Dussin, patron del Pioppeto di Romano d’Ezzelino e presidente del Gruppo Ristoratori: “un successo sia per il mondo agricolo del Bassanese che per i Ristoranti di Bassano, che in questi anni vi hanno contribuito in modo significativo”.
Piatto unico, come detto, con le uova sode, o ingrediente chiave per i risotti del “primo quadrimestre”, prima delle insalate di riso estive, e di zucca e funghi del “terzo”, l’asparago è protagonista assoluto sulle tavole proprio quando è nella sua forma migliore: appena raccolto, turgido e candido, un attimo prima di conoscere la luce del sole e la fotosintesi, croccante al punto di spezzarsi nelle mani di chi tentasse di fletterne le rare fibre.
L’asparago bianco di Bassano viene annoverato di diritto fra le meraviglie gastronomiche per cui la vita valga veramente la pena di essere vissuta: coltivato nelle asparagiaie disseminate lungo il medio corso del Brenta, là dove la ghiaia della Valsugana drena un terreno sciolto e leggero, ricco d’acqua e d’ossigeno ma assolutamente privo di ristagni, si narra che venne introdotto in zona niente meno che da Sant’Antonio, patrono della città di Padova. Vulgata destituita di fondamento o meno che sia, di certo, l’area di Bassano è ideale per la sua coltivazione, non essendo il terreno ancora diventato quella profondissima argilla pesante ed infradiciata dalla falda che scorre superficiale, onnipresente nella pianura Padana e, pertanto, anche nell’ultimo tratto del Brenta.
Anche quest’anno la rassegna enogastronomica dedicata all’asparago bianco di Bassano ha celebrato il più fedele dei suoi amici a tavola: il Vespaiolo. Vino bianco fresco e caratteristico, autoctono ed esclusivo della zona di produzione a Denominazione di Origine Controllata di Breganze (di cui la sponda destra del Brenta costituisce proprio il confine orientale), il sublime sugo della Vespaiola trova nello sposalizio con l’asparago il coronamento di un grande amore.
Sito Internet: http://www.ristorantibassano.com
Ufficio Stampa: Alpe Comunicazione