“La grande Italia del vino”
Frutto di un recupero ad ampio raggio e soprattutto di una metodica applicazione della scienza ampelografica ed enologica, i vitigni rari costituiscono – ad avviso di Confagricoltura - il primo percorso-degustazione: “Preziosi e curiosi” sono i vini simbolo della ricchezza del vigneto Italia; profondamente autoctoni o “importati”, questi vitigni rappresentano una sterminata varietà di proposta originale, e insieme di una flessibile varietà microclimatica, capace di offrire habitat di assoluto pregio, senza tuttavia coprire le note marcate di “territorializzazione”, anche ad uve arrivate da lontano.
In un epoca in cui è il “nuovo” a dettare le regole non poteva mancare un’incursione nei cosiddetti “New wines”: un percorso di degustazione – sottolinea Confagricoltura - per chi è sempre a caccia dell’ultima novità, che seleziona tutti i vini presenti per la prima volta, e in qualche caso semplicemente per la seconda, a Verona.
Dalle novità assolute del panorama enologico si passa alle nuove mode: quest’anno la parola d’ordine anche sulle passerelle è “rosa” e allora come non inoltrarsi nella “Via en rose” del vino, quella dei rosati che, con la loro struttura “aggraziata” e meno “robusta” rispetto ai rossi, si scoprono più versatili e bevibili in moltissime occasioni e soprattutto di più facile abbinamento.
Il viaggio di Confagricoltura nella “grande Italia del vino” continua con il percorso che ormai può annoverarsi tra i classici: “Il vino delle Signore”. Archiviate le “quote rosa” in Parlamento, quelle del mondo del vino avanzano di gran carriera. Pur non essendo certo una novità assoluta, per chi vive questo mondo, il fenomeno delle aziende vitivinicole al femminile, fetta essenziale tra l’altro della produttività enoica italiana, si distingue per l’eleganza, la cura del dettaglio, la spinta illuminata all’attualizzazione della veste, oltre che della sostanza del vino.
Dopo novità, curiosità, vini rosati e vini delle signore, Confagricoltura non poteva certo tralasciare la sua punta di diamante: quando si parla di “La grande Italia del Vino” la mente vola subito alle denominazioni importanti. Dalla “a” di Amarone, alla “b” di Barbaresco, Barolo, Brunello e, perchè no, Bolgheri si passa ad una grande “f”, quella di Franciacorta, il territorio che si è dato per vocazione essenziale alla produzione di spumanti d’eccellenza, e che ha presto acquisito, insieme ad un peso produttivo di incisiva consistenza, un’evidenza assoluta. Una super degustazione per veri addetti ai lavori ed enoappassionati di livello quella delle “Grandi Denominazioni”, quindi da percorrere passo passo per mano a Confagricoltura.
“I percorsi della tradizione e dell’eccellenza”, con le loro degustazioni a tema, sono solo una delle iniziative messe in cantiere da Confagricoltura per il Vinitaly 2008: a completare il quadro, scenari, tendenze, business e servizi per sostenere, valorizzare, promuovere e presentare a mercati vecchi e nuovi tutte le cantine di Confagricoltura e dare loro la possibilità di acquisire nuovi strumenti, per essere sempre più competitive in un mercato in continua evoluzione. Scrittori del calibro di Hugh Johnson e Thierry Desseauve interverranno al convegno internazionale (3 aprile) dal titolo “Il vino nel mercato globale”, che vedrà anche la presentazione della ricerca affidata alla Gipieffe, istituto di ricerca fondato da Giampaolo Fabris su “Trend nazionali e internazionali di consumo”.
Non mancheranno, inoltre, incontri, promossi da Confagricoltura, con buyers di Paesi emergenti (Polonia, Estonia, Lituania, Ucraina, Lettonia), concreta opportunità di business per tutte le aziende de “La grande Italia del Vino”.