E’ minimalista in tutto Wim Mertens, pianista fiammingo esibitosi a Mestre (Ve) nell’ambito della tournee “Music & Film”: dalle composizioni di elegante ossessività alla presenza scenica ripetitiva composta da: esecuzione, saluto al proscenio incrociando le dita in segno benaugurante e ritorno al pianoforte, assumendo una postura quantomai rilassata. Dimesso anche nell’abbigliamento, Mertens ricorda nei movimenti l’ometto della “linea” di Cavandoli (il celebre “uomo Lagostina”); poi, seduto davanti alla tastiera, trasfigura la propria anonima pesenza, accompagnando lo spettatore in onirici viaggi fra le sette note. A Mestre, per altro, il pubblico non ha risposto molto, facendo staccare al botteghino circa trecento biglietti, la metà di quanto registrato nella scorsa apparizione al teatro Toniolo, risalente ad un quinquennio fa. I presenti, comunque, non hanno lesinato gli applausi, premiati con un ampio programma di bis, a dispetto di un concerto, durato solo poco più di un’ora. Con Mertens, sul palcoscenico, la violinista belga, Gudrun Vercampt, virtuosa che impreziosisce le tele armoniche del maestro; a fare da sfondo al concerto, semplicemente un telone illuminato con colori collegati a ciascun brano. E’ uno spettacolo da gustare con piena disponibilità di spirito, sapendo che protagoniste sono solo le merlettate armonie, verso le quali i due artisti sul palcoscenico non vantano alcun protagonismo: minimalismo, forse anche troppo.