Bollicine Italy: 350 milioni di bottiglie obiettivo nel 2010
Per lo charmat , oltre alle 79 milioni di bottiglie di Asti docg e le 42 milioni di bottiglie di Prosecco doc Conegliano Valdobbiadene e Cartizze Superiore, si contano circa 98/100 milioni di Prosecco vitigno non-doc, oltre 20 milioni di bottiglie di vini spumeggianti docg e doc secchi e altre 36 milioni di bottiglie di vini spumanti dolci. Il primo dato che salta agli occhi è lo sviluppo di circa il100% negli ultimi quattro anni del Prosecco non-doc che ha sostituito i vini spumanti generici; il secondo fattore è la crescita esponenziale sui mercati esteri e sui nuovi mercati; terzo l’incremento del prezzo al consumo dei vini spumeggianti italiani all’estero che fa registrare un + 180% dal 2003 ad oggi. Questi i motivi che hanno permesso all’Asti e al Prosecco di superare in diversi mercati altri vini con le bollicine blasonati e noti, come gli Usa, la Svizzera e il Giappone. Con questi risultati il valore al consumo nel mondo dei nostri vini ha superato i 2,3 miliardi di Euro per 300 milioni di bottiglie,in 67 paesi.
2008 – Ancora i Vini spumeggianti italiani registrano una forte crescita dell’export di inizio anno. In aumento fatturati e nuovi mercati. Trend “bollicine” in controtendenza.
Le prime indagini e i primi sondaggi del 2008 sono estremamente discordanti e pongono qualche domanda. Alcuni vini hanno aumentato dal 5 al 6% il prezzo all’origine – anche diviso in 2 trance – senza riscontrare nessun calo negli ordini. E’ il caso del Prosecco doc e del Cartizze Superiore, già oggi il vino spumeggiante italiano che registra nella Grande Distribuzione il prezzo più elevato, quasi simile agli Champagnes. In Gran Bretagna – per esempio – gli ordini nei primi 2 mesi dell’anno sono cresciuti del 25% (!) rispetto al 2007, in attesa della nuova tassa stabilita al consumo dal governo inglese e, nella grande distribuzione inglese, si registrano sempre più punti vendita con il prezzo di Asti e Prosecco superiore agli Champagnes. L’Inghilterra è il mercato europeo in maggiore sviluppo, seguito da Germania, Benelux, Svizzera e Russia. Nel grande paese di Putin sta crescendo in modo esponenziale il consumo di tutti i prodotti made in Italy e soprattutto di vini spumanti, presenti in tutti i locali, dalle nascenti enoteche elitarie ai grandi locali di intrattenimento della capitale. Particolare la forte esportazione a San Pietroburgo, a Berlino e a Varsavia. Ma il boom dei primi giorni dell’anno è riservato a India e Cina con incrementi di oltre il 50% rispetto gli stessi 2 mesi del 2007 che già avevano fatto segnare un record. Evidentemente le missioni italiane all’estero di Vinitaly, la presenza a fiere e la organizzazione di eventi del Tricolore hanno contribuito a creare attesa sui nostri prodotti e le “bollicine” sono un ambasciatore di italianità, freschezza,modernità,gioventù. Le caratteristiche – indicate dai consumatori stranieri – che rendono i nostri vini non antagonisti agli Champagnes ma definiti “ diversi” , sono un vino spumeggiante da consumare quotidianamente come un vino tradizionale,come bevanda per ogni momento,a tavola e al pic-nic (tornato prepotentemente di moda ) e non solo per le occasioni di festa e per i locali riservati e costosi. Unico dato negativo riscontrato nell’indagine di inizio 2008 – e fotografa la situazione delle difficoltà generali delle famiglie italiane – è il calo ( anche del 15%) o la freddezza dei consumi nazionali nel fuori-casa, soprattutto nei ristoranti medio-alti. Buona la tenuta nazionale (+ 2% rispetto al 2007) per i bar e le mescite e buon incremento anche di richiesta per i catering domestici e non (+4%). In crescita ancora Franciacorta e Prosecco Valdobbiadene e la versione Rosè: non più solo moda ,ma scelta condivisa a tavola per un abbinamento sempre azzeccato.
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