Prezzi: dopo grano anche il riso al massimo storico
L’andamento del costo del petrolio ed i suoi effetti sulle bollette energetiche insieme a quello delle materie prime agricole e le ricadute sulla spesa alimentare sono i fattori che maggiormente sono destinati ad incidere sulle condizioni economiche dei cittadini a livello globale. Aumento della domanda dei paesi emergenti, effetti del clima e speculazioni internazionali hanno spinto al massimo i valori di grano e riso che sono le due componenti fondamentali della dieta a livello internazionale.
Si tratta di una situazione che conferma le prospettive del World Economic Forum (WEF) di Davos secondo il quale la riduzione della disponibilità alimentare con l'aumento dei prezzi è insieme alla crisi del petrolio, alla recessione Usa e alla globalizzazione dei rischi tra le minacce per l'economia mondiale da qui a dieci anni. Uno scenario che prefigura un cambiamento delle gerarchie all'interno dell'economia e un ruolo nuovo e centrale da svolgere per l'agricoltura nei prossimi anni sia nella fornitura di beni alimentari che come opportunità per lo sviluppo di alternative energetiche - afferma la Coldiretti - nel sottolineare che questo deve significare una nuova attenzione per sostenere la crescita del settore a livello nazionale, comunitario ed internazionale.
All’interno dell’Unione Europea è l’Italia - precisa la Coldiretti - il principale paese produttore di riso la cui carenza a livello mondiale è stata fortemente condizionata dall’andamenti climatici sfavorevoli nel sud est asiatico ma anche dalla accresciuta domanda dei paesi emergenti. La Cina ha annunciato un aumento del prezzo pagato agli agricoltori al fine di garantirsi disponibilità di prodotto e raffreddare la crescita dell’inflazione interna in forte aumento proprio per effetto dei rincari nei prodotti alimentari. Le Filippine, il principale Paese importatore di riso a livello globale, hanno annunciato un piano per mettere a coltura altri 600.000 ettari di riso mentre si temono rivolte per effetto dei rincari al consumo di un prodotto determinante per l’alimentazione. E se il Vietnam ha deciso di ridurre di un milione di tonnellate le esportazioni per contenere i prezzi interni e garantire la disponibilità alimentare la Cambogia - conclude la Coldiretti - ha addirittura vietato le esportazioni.
COLDIRETTI
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