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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Down by the Delta

08/06/2006
Sabato 10 giugno 2006 alle ore 20.00 il Teatro Malibran ospiterà un

importante appuntamento (il tredicesimo) con la Stagione sinfonica 2005-2006

«Stili e interpreti» della Fondazione Teatro La Fenice: accanto alla

prosecuzione del ciclo delle sinfonie di Mozart e alla conclusione di quello

delle sinfonie di Schumann, verrà infatti presentata in prima assoluta la

cantata per coro e orchestra Down by the Delta del compositore milanese (ma

naturalizzato veneziano) Luca Mosca, su testo di Gianluigi Melega,

commissionata espressamente dalla Fondazione Teatro La Fenice per la

Stagione sinfonica 2005-2006. Alla testa dell¹Orchestra e del Coro del

Teatro La Fenice vi sarà il direttore e compositore franco-svizzero Michel

Tabachnik, allievo e collaboratore di Pierre Boulez e primo direttore (dal

1977 al 1979) dell¹Ensemble InterContemporain di Parigi. La prima parte del

programma comprenderà la Sinfonia n. 31 in re maggiore KV 297, detta

«Sinfonia di Parigi», di Wolfgang Amadeus Mozart e la cantata di Luca Mosca;

la seconda parte si aprirà con Formel per orchestra di Karlheinz

Stockhausen, composta nel 1951, e si concluderà con la Sinfonia n. 3 in mi

bemolle maggiore op. 97 detta «Renana» di Robert Schumann. Lo stesso

programma sarà proposto anche venerdì 9 giugno 2006 alle ore 20.00 sempre al

Teatro Malibran in un concerto straordinario riservato, organizzato in

collaborazione con l¹ICOH (International Commission on Occupational Health -

Commissione Internazionale di Medicina del Lavoro).



Scritta nel giugno del 1778 a metà del soggiorno parigino (marzo-settembre)

e alla vigilia della dolorosa svolta rappresentata dall¹inattesa morte della

madre, la Sinfonia KV 297 rappresenta il più importante e riuscito tentativo

del giovane Mozart di conquistare il pubblico della capitale francese. La

ricchezza dell¹organico (che oltre ad archi, oboi, fagotti e corni comprende

flauti, clarinetti, trombe e timpani), il vigore dei contrasti dinamici (fin

dall¹efficace e ben calcolato coup d¹archet iniziale) e la scioltezza

dell¹articolazione formale rispecchiano alla perfezione le attese del

pubblico dei Concerts Spirituels, la principale istituzione concertistica

parigina dell¹epoca, che accolse con applausi spontanei e festosi la prova

del ventiduenne maestro salisburghese.

Dopo la brillante introduzione orchestrale rappresentata dalla sinfonia di

Mozart, la prima parte del concerto vedrà l¹intervento del Coro del Teatro

La Fenice (diretto da Emanuela Di Pietro) impegnato nella cantata Down by

the Delta di Luca Mosca, composta nel 2005 su un testo poetico in lingua

inglese di Gianluigi Melega ispirato a un viaggio di tre settimane con una

missione ONU in una delle regioni più povere del Bangladesh. Il ritmo

cantilenante e la ciclicità ossessiva delle quattro strofe del testo,

trasfigurazione poetica di un contenuto atroce di rassegnata e disperata

miseria, interagisce con la nervosa mobilità inventiva della scrittura di

Mosca, minuziosamente definita in ogni dettaglio e mai ripetitiva, cosicché

le stesse parole riappaiono sempre in una luce diversa, con effetti talora

straniati talora tempestosi e drammatici.

Audace e suggestivo accostamento ideato dal maestro Tabachnik, la seconda

parte del concerto si aprirà con un classico della nuova musica del ¹900,

Formel (³Formula²) per orchestra di Karlheinz Stockhausen, scritto nel 1951

in pieno periodo «puntillista» (con riferimento all¹effetto disgregante

della serialità integrale applicata ai singoli suoni come punti isolati) ma

pubblicato ed eseguito solo nel 1971 al momento del passaggio a una nuova

fase creativa basata sull¹elaborazione di un nucleo generatore ­ una

«formula» ­ dalla precisa, concreta e memorizzabile configurazione melodica,

ritmica e timbrica. Di questa nuova fase, culminante nel grande ciclo

operistico Licht (1977-2004), il brano del 1951 era una sorta di

anticipazione, considerata dall¹autore «troppo tematica» negli anni ¹50, ma

pienamente coerente con la sua meno astratta poetica successiva.

Concluderà il concerto la Terza Sinfonia op. 97 di Robert Schumann, composta

nell¹autunno del 1850 nel momento di felice energia creativa che seguì al

trasferimento a Düsseldorf come direttore musicale dei concerti della città.

Rispetto alla febbrile e tormentata Seconda, la Terza Sinfonia è senza

dubbio più serena, trasparente e maestosa, ispirata, secondo la

testimonianza del primo biografo del compositore, all¹evocazione musicale

del paesaggio renano (da cui l¹appellativo «Renana»), concepito come luogo

mitico in cui convergono memorie storiche, tradizioni artistiche e

suggestioni naturali. L¹articolazione in cinque movimenti, lo slancio

intensissimo dell¹incipit (senza introduzione lenta, a differenza delle

altre sinfonie dell¹autore), l¹animata vitalità della scrittura

contrappuntistica, sono tutti elementi che confermano la felicità e

l¹equilibrio creativo raggiunti da Schumann in questo lavoro.



Michel Tabachnik

Nato a Ginevra, ha studiato direzione d¹orchestra con Igor Markevitch,

Herbert von Karajan e Pierre Boulez, di cui è stato assistente presso la BBC

Symphony Orchestra dal 1966 al 1971. Particolarmente attento alla musica

contemporanea e compositore egli stesso, ha diretto numerose prime

esecuzioni mondiali (in particolare di Iannis Xenakis, di cui è l¹interprete

prediletto) ed è stato dal 1977 al 1979 il primo direttore musicale del

neonato Ensemble InterContemporain. Invitato come direttore ospite presso

tutte le più importanti orchestre europee, è stato direttore principale

dell¹Orchestra della Fondazione Gulbenkian di Lisbona, dell¹Orchestre

Philharmonique de Lorraine e, dal settembre 2005, della Noord Nederlands

Orkest di Groningen.

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