Fallite quasi 246.000 imprese: tengono solo le micro
“Ma il dato sicuramente più significativo è la tenuta delle micro imprese – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – Nel 2007 nelle aziende sotto i 20 addetti hanno chiuso per fallimento solo il 3,8%. E rispetto al 2000 il rischio è sceso del 9,3%. In maniera diversa sono andate le cose per le classi di addetti maggiori. Nel 2007, nelle piccole e medie aziende comprese tra i 20 e i 199 addetti, hanno chiuso i battenti il 22,5% delle imprese, mentre nei sette anni precedenti la chiusura è aumentata del 45,1%. Tra le grandi aziende, invece, il numero di imprese in stato di fallimento ha riguardato 211 unità. Rispetto a sette anni prima il rischio fallimento è aumentato addirittura del 65,5%”:
Una fotografia dai contorni nitidi e dai contenuti molto sconfortanti quella scattata dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre sul panorama produttivo della penisola che prende toni ancor più pessimistici quando si osserva la situazione a livello regionale. A cominciare dalla Lombardia, dove il numero delle imprese che hanno cessato la propria attività nel 2007 ha raggiunto quota 42.876. E non è andata meglio neppure nel Lazio dove hanno smesso di produrre ben 38.736 aziende; così come in Campania (31.494 fallimenti nel 2007). Spetta alla valle d’Aosta la palma della regione più virtuosa d’Italia: nel 2007 i procedimenti di fallimento hanno interessato solo 499 aziende.
Elaborazione: Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Infocamere-Movimprese