Parco Colli, una donna alla presidenza
09/06/2006
Ci ha favorevolmente impressionato sapere che il nuovo presidente del Parco Regionale dei Colli Euganei è una giovane donna, laureata in architettura con una tesi sulla riqualificazione ambientale di cava Costa. Non che questo sia molto importante, ma è una premessa che induce a ben sperare. Presiedere un Parco, dove la crescente antropizzazione non si è ancora completamente armonizzata con le caratteristiche di questo splendido gioiello naturale, non sarà facile. D’altra parte crediamo che la nomina di Chiara Matteazzi alla guida del Parco dei Colli non significhi solo aver affidato a una donna il timone di un territorio noto per le sue emergenze naturali e paesaggistiche, ma che tale scelta sia stata suggerita dalla consapevolezza che era necessario dare un segnale forte per affrontare con un rinnovato stile il grande lavoro che c’è da fare nel territorio per tentare di salvare quello che ancora resta di caratteristico e naturale da conservare per le future generazioni. L’incarico è importante e gravoso, anche perché questo territorio è ogni giorno al centro dell’attenzione di cittadini e politici che evidentemente si sono resi conto che occorreva cambiare qualcosa, nonostante i segnali positivi lanciati dalla precedente Giunta. Noi crediamo che non debba più accadere che i valori naturali e ambientali del nostro Parco sia spesso ignorati o calpestati, in alcuni casi a vantaggio della speculazione o per il malcelato desiderio di alcune amministrazioni di incamerare gli oneri di urbanizzazione, che il cosiddetto federalismo fiscale impone. Noi speriamo che il nuovo esecutivo voluto dagli Enti pubblici, non sia solo una cambiamento di facciata o di opportunità politica. ma soprattutto sia supportato dal desiderio di creare un nuovo stile di fare amministrazione pubblica, considerando che oggi i cittadini sono ben consci che il territorio deve essere gestito pubblicamente e le decisioni i più importanti devono essere discusse e condivise. La gestione di un parco naturale, collocato quasi al centro del Veneto e dotato di attrattive naturali, turistiche e storico-paesaggistiche importanti, non è cosa semplice e ben conoscendo la determinazione femminile, ci auguriamo che al più presto vengano individuate le priorità che richiedono interventi drastici e urgenti. Di problemi irrisolti o affrontati parzialmente ne esistono parecchi. Basti accennare al Piano Antenne che giace ancora nei cassetti dell’Ente, ai sentieri naturalistici, pochi e alcuni non ancora completati, alle piste ciclabili esistenti, alcune delle quali incompiute o poco attrezzate. C’è da dire, a proposito di ciclabili, che proprio in questi giorni la Provincia di Padova e l’Assessore provinciale all’Ambiente Roberto Marcato hanno concluso un interessante Accordo di Programma con i Comuni collinari che dovrebbe determinare il completamento del tanto atteso anello ciclabile dei Colli. Ma tra le questioni da risolvere c’è anche la stesura di un decisivo piano di valorizzazione delle risorse naturali e agro forestali, un freno alla urbanizzazione del territorio, attraverso una attenta politica di controllo dei Pat –Piani attuativi territoriali -, che dovranno armonizzarsi con le direttive della nuova Legge regionale urbanistica, lo sganciamento delle concessioni edilizie dalla tutela del Parco, che per una migliore conoscenza dovrebbero essere affidate ai Comuni, che naturalmente ne dovranno rispondere all’Ente Parco e agli altri attori istituzionali. Un altro aspetto importante che il nuovo esecutivo dovrà considerare è il ruolo da affidare ai Sindaci collinari che si dovranno confrontare con la Legge urbanistica regionale, anche in relazione al noto e mai completamente assimilato Piano Ambientale, nato con tanto clamore, ma non sempre apprezzato dai Comuni e spesso non condiviso totalmente dal precedente esecutivo. Come ambientalisti ci auguriamo che Gianni Biasetto, l’uomo nuovo dell’esecutivo, vice presidente e assessore all’Ambiente collinare, forte della sua esperienza nello stesso incarico che svolge nel Comune di Teolo, sia in grado di ascoltare, come spesso ha fatto, la sua sensibilità ambientale, per risolvere le problematiche ecologiche esistenti nel territorio e che nel prosieguo del suo mandato gli si presenteranno. Dunque finalmente un ambientalista nel posto giusto. Chiudiamo con una dichiarazione che la Matteazzi ci ha fatto oggi. “La cementificazione è in antitesi con il mio programma e con le mie idee in fatto di sostenibilità ambientale. La mia sensibilità mi impone di rispettare tutte le caratteristiche di naturalità del territorio collinare”. Dunque auguriamoci che le parole della Matteazzi possano ispirare il suo cammino alla guida del Parco Colli.
Circolo Embera Katio
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