Prezzi: è record anche per il mais dopo grano e riso
L’andamento dei prezzi - riferisce la Coldiretti - sta provocando proteste e rivolte in molti Paesi come Haiti dove è stato lanciato un appello alla calma dal presidente Réné Preval e dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, mentre gli Stati Uniti hanno sospeso temporaneamente le operazioni della loro ambasciata a Port au Prince. Molti paesi produttori hanno deciso di limitare le esportazioni e di investire in nuove coltivazioni nazionali con l’obiettivo di ridurre i prezzi al consumo sul mercato interno ma tensioni sociali sono evidenti anche nelle Filippine ed in Indonesia dove è corsa nei negozi per gli accaparramenti. Per assicurarsi la disponibilità interna, l'Arabia Saudita ha tagliato i dazi all'importazione per un gran numero di prodotti alimentari come grano, pollo, latte e olio vegetale, in India è stata proibita l'esportazione di riso e ridotte le tasse all'importazione di granoturco, mentre il Vietnam, che è il terzo esportatore mondiale di riso, ha deciso di ridurre le spedizioni dell'11 per cento. La Cina ha annunciato un aumento del prezzo pagato agli agricoltori al fine di garantirsi disponibilità di prodotto e raffreddare la crescita dell'inflazione interna, le Filippine, il principale Paese importatore di riso a livello globale, hanno annunciato un piano per mettere a coltura altri 600.000 ettari di riso e se il Vietnam ha deciso di ridurre di un milione di tonnellate le esportazioni per contenere i prezzi interni e garantire la disponibilità alimentare la Cambogia - continua la Coldiretti - ha addirittura vietato le esportazioni.
Anche Paesi come l'Ucraina e la Russia stanno aumentando le superfici coltivate a grano al pari di quanto è avvenuto in Italia dove, secondo la Coldiretti - si prevede un aumento del 18 per cento in termini di superfici per il grano duro e del 14 per cento per il grano tenero. Mente l’aumento dei dazi all’esportazione di carne dall’Argentina che si sono aggiunti al blocco sanitario imposto dall’unione Europea al Brasile non mancherà di avere effetti sulla produzione nazionale.
Le speculazioni che si sono spostate dai mercati finanziari in difficoltà a quelli delle materie prime agricole sono - sostiene la Coldiretti - una delle cause dell'andamento delle quotazioni che sono comunque sostenute dalle informazioni sulla scarsità delle scorte, sull’andamento climatico e sull’aumento della domanda di nuovi paesi emergenti come Cina ed India.
Siamo di fronte - sostiene la Coldiretti - ad un cambiamento delle gerarchie all'interno dell'economia e un ruolo nuovo e centrale da svolgere per l'agricoltura nei prossimi anni sia nella fornitura di beni alimentari che come opportunità per lo sviluppo di alternative energetiche. Uno scenario che - conclude la Coldiretti - deve significare una nuova attenzione per sostenere la crescita del settore a livello nazionale, comunitario ed internazionale.
COLDIRETTI