Il futuro dell’acqua nell’area del fiume Brenta
A tal proposito, il Presidente dell’ente consortile, Danilo Cuman, accanto alla necessità di ulteriori finanziamenti per l’ottimizzazione degli impianti irrigui, ha evidenziato la fondamentale funzione del lago del Corlo, le cui acque integrano le scarse portate estive del fiume Brenta; è stata inoltre ribadita l’importanza, oggi assunta con delibera anche dalla Giunta Regionale del Veneto, di costruire un nuovo invaso lungo il torrente Vanoi.
Di fronte alle preoccupazioni per i previsti, nuovi prelievi idrici dalle falde del Brenta e destinati dalla Regione agli acquedotti del Basso Veneto, è stata anche illustrata l’esperienza che il Consorzio sta attuando a Schiavon, dove su un’area di un ettaro sono state scavate scoline utilizzate per rimpinguare le falde; a fianco delle scoline, si è effettuata la piantagione di essenze arboree, che ogni biennio forniscono una produzione di biomassa utile per un utilizzo energetico, con un interessante recupero dei costi. L’esperienza ha dimostrato che sarebbe necessaria un’area di circa cento ettari per garantire una percolazione nel terreno pari ai futuri prelievi acquedottistici. La cosa sarebbe fattibile realizzando il primo stralcio di un nuovo impianto irriguo, che avrebbe anche utilità per irrigare d’estate con sistemi a minimo consumo idrico, mentre nel resto dell’anno potrebbe funzionare per la ricarica della falda.
Grande interesse per le proposte avanzate è stato dimostrato dall’Assessore all’Ambiente della Regione Veneto, che ha dato piena disponibilità all’attivazione di specifici tavoli di confronto, ricordando come siano già in progetto interventi sulle aste dei fiumi Piave, Adige e Po finalizzati a migliorarne la capacità di ritenzione idrica.
E’ stato infine sottolineato come nel Veneto siano già in fase di attuazione interventi finanziati nell’ambito del Programma Irriguo Nazionale per un importo pari a 200 milioni di euro; lo stesso Veneto ha già presentato altri progetti immediatamente cantierabili per un importo di 1,7 miliardi di euro, da finanziarsi nell’ambito della programmazione 2009-2019.
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