Rivoluzione nel mondo degli impianti termici e a gas: con la nuova legge 46/90, gli impianti potranno essere installati solamente da ditte con tecnici professionalmente qualificati, in tutte le tipologie di edifici indipendentemente dalla destinazione d'uso (civili, industriali e direzionali). Più sicurezza, dunque, per tutti i consumatori, e gestione più accurata per i responsabili tecnici di impresa, che avranno modo di progettare impianti che non superino determinate soglie dimensionali e di emissione.

La nuova legge, attesa a lungo, è stata più volte richiesta a gran voce dalla categoria degli installatori aderenti alla Confartigianato Provinciale di Venezia. "Finalmente, grazie al decreto ministeriale 37/2008 dello scorso marzo, vanno in pensione tutte le leggi precedenti, dalla vecchia 46/90 al Testo Unico sull'edilizia mai attuato - dichiara soddisfatto il presidente di Confartigianato Provinciale di Venezia Giuseppe Molin -. Si tratta di una vittoria sindacale importante per la categoria che conta oltre 2.200 imprenditori con oltre 5mila dipendenti. Il nuovo regolamento contiene importanti novità, tra queste la possibilità di essere esteso a qualsiasi edificio, qualunque sia la destinazione d'uso, superando così una delle più grandi falle della precedente normativa".

Il vecchio regolamento, infatti, avrebbe voluto riorganizzare le normative di settore, ma in realtà ha solamente minato il ruolo fondamentale della qualificazione dei tecnici installatori, apportando una serie di costosi adempimenti burocratici e aprendo il mercato ad addetti autorizzati ad operare senza una necessaria formazione sul campo.

"Con il nuovo regolamento, invece, - spiega Molin -, come auspicato dagli installatori artigiani, la parola d'ordine sarà qualificazione, requisito fondamentale per la sicurezza degli impianti e, di conseguenza, dei consumatori. Sono stati infatti innalzati e resi più selettivi i requisiti di qualificazione professionale per gli imprenditori del settore, che dovranno maturare due anni di esperienza lavorativa, se in possesso di diploma di maturità tecnica, e quattro anni nel caso di attestati di formazione professionale".

"Un'altra importante novità - aggiunge Ildebrando Lava, presidente della categoria installatori aderenti a Confartigianato Provinciale di Venezia - riguarda il rafforzamento della figura del responsabile tecnico dell'impresa. Questi potrà ricoprire il ruolo soltanto in un'unica azienda, avendo così responsabilità più precise. A cominciare dalla possibilità di progettare impianti che non superino determinate soglie dimensionali e di emissione. Potrà inoltre curare la cosiddetta progettazione semplificata, evitando così il sistematico ricorso, spesso molto costoso, ai progettisti iscritti agli albi professionali. Il responsabile tecnico potrà anche effettuare perizie per decretare o meno la conformità di impianti già esistenti".

La nuova legge ha inoltre cancellato l'ipotesi di istituire un albo nazionale di categoria degli installatori, ritenendolo uno strumento di accertamento burocratico oneroso e fonte di inutili adempimenti a carico delle imprese. Il nuovo decreto mira invece a responsabilizzare maggiormente anche gli utenti degli impianti, conferendo loro la responsabilità oggettiva sul mantenimento della sicurezza degli stessi. Sarà compito degli utenti, infatti, osservare le istruzioni d'uso e manutenzione dell'impianto, conservare la documentazione di conformità alle norme di sicurezza e consegnarla in caso di vendita dell'immobile, di nuova fornitura o di interventi di modifica sugli impianti di gas, energia elettrica o acqua.

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