Prezzi: per riso balzo in avanti del 70% da inizio anno
Il balzo in avanti delle quotazioni è anche il frutto delle speculazioni che si sono spostate sul mercato delle materie prime agricole e sta provocando rivolte e proteste in numerosi Paesi dove si stanno adottando iniziative per calmierare i prezzi. In India è stata proibita l'esportazione di riso mentre il Vietnam, che è il terzo esportatore mondiale di riso, ha deciso di ridurre le spedizioni dell'11 per cento e la Cina ha annunciato un aumento del prezzo pagato agli agricoltori al fine di garantirsi disponibilità di prodotto e raffreddare la crescita dell'inflazione interna. E ancora, le Filippine, il principale Paese importatore di riso a livello globale, hanno annunciato un piano per mettere a coltura altri 600.000 ettari di riso e la Cambogia - continua la Coldiretti - ha addirittura vietato le esportazioni.
Siamo di fronte - prosegue la Coldiretti - ad un cambiamento delle gerarchie all'interno dell'economia e un ruolo nuovo e centrale da svolgere per l'agricoltura nei prossimi anni sia nella fornitura di beni alimentari che come opportunità per lo sviluppo di alternative energetiche. Uno scenario che - precisa la Coldiretti - deve significare una nuova attenzione per sostenere la crescita del settore a livello nazionale, comunitario ed internazionale. Serve piu’ politica agricola per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e scongiurare i limiti alla crescita rappresentati dalla scarsità di materia prima di fronte alla crescita della domanda dei Paesi emergenti come India e Cina e agli effetti dei cambiamenti climatici.
L'Italia - conclude la Coldiretti - è il primo produttore di riso in Europa con oltre 220mila ettari di terreno e con circa 1,4 milioni di tonnellate.
COLDIRETTI