Una nuova tassa da 300 euro al mese per ogni camion
23/04/2008
Una mazzata che vale da subito 150 euro in più al mese per ogni singolo camion e che rischia di raddoppiare a gennaio 2009 se le concessionarie confermeranno la seconda tranche anticipata nella nota dei giorni scorsi. “E’ scandaloso –commenta Danilo Vendrame, Presidente regionale della Confartigianato Trasporti- che si scarichi soprattutto sulle aziende di trasporto locale la copertura finanziaria necessaria a concludere un’opera di interesse internazionale come il Passante di Mestre. I conti sono presto fatti: l’aumento che scatterà dal primo maggio per i camion dovrebbe essere poco inferiore all’euro e mezzo ed altrettanto ci aspettiamo per il primo gennaio 2009. In media il trasporto locale, che da dati dello stesso Ministero dei Trasporti rappresenta circa il 75% del totale, entra e esce dai caselli incriminati di Villabona, Mogliano e Roncade sei volte al giorno. Ciò significa che a regime, quando sarà entrata in vigore anche la seconda tranche, l’aggravio potenziale per ogni nostro singolo camion varrà circa 15/16 euro ogni giorno. Se moltiplichiamo questa cifra per i canonici venti giorni di lavoro otteniamo la mostruosa cifra di 300 euro in più al mese per ogni singolo mezzo che diventano oltre tremila euro all’anno”.
“Una vera e propria sovratassa –aggiunge Vendrame- che sovrapponendosi al già maggiore costo del gasolio procurerà effetti certamente devastanti ai bilanci delle nostre imprese”.
“Mi chiedo –conclude Vendrame- come sia possibile che un opera che, come la stessa Regione Veneto ha recentemente stimato, porterà grazie al “federalismo stradale” tra i quaranta ed i sessanta milioni di euro all’anno da investire in infrastrutture locali, debba portare via dalle tasche di noi veneti decine di milioni di euro per ripagare il mutuo contratto dall’ANAS per la sua realizzazione. E’ un controsenso. Inoltre, come ci ha insegnato la storia sulle accise della benzina, dove ricordo paghiamo ancora i costi sostenuti per la guerra in Abissinia, è pressoché certo che questi aumenti verranno mantenuti anche dopo la venuta meno dello scopo per cui sono stati decisi. A riprova c’è che nessun tavolo di confronto è stato aperto per determinare modalità, tempi, importi e soprattutto durata di questi aumenti. Come sempre gli autotrasportatori devono solo piegare la testa e lavorare. Non ci stiamo più”.