Giovanni Baglioni, giovane talento "figlio d'arte" a Mestre
Ma, oltre ai brani dei suoi "numi tutelari", Forastiere e Hedges, entrano sempre di più nel suo repertorio composizioni originali. Sono da ricordare al proposito due riusciti arrangiamenti di canzoni del padre Claudio degli anni '90, "Nudo di donna" e "Vivi", elaborate per sola chitarra. Anche se col passare del tempo i suoi brani si fanno sempre più articolati e complessi, la forza evocativa del suo chitarrismo non viene mai sopraffatta da un virtuosismo fine a se stesso.
Le prevendite sono partite il 29 aprile scorso, e molti appassionati hanno già acquistato il biglietto.
Considerata la limitata capienza della sala mestrina (200 posti) consigliamo gli interessati di non aspettare proprio l'ultimo giorno.
Comune di Venezia, Candiani Centro Culturale
in collaborazione con
Caligola Circolo Culturale
Joy & Joy Eventi
GIOVANNI BAGLIONI
(chitarre acustiche)
Martedì 20 Maggio, inizio ore 21.00
MESTRE (VE), Auditorium Centro Culturale Candiani (IV° piano)
Posto unico non numerato:
biglietto intero € 10, ridotto € 7 (riduzioni per Candiani Card, Carta Cinema Più, giovani under 18, studenti under 25, anziani over 65)
Informazioni:
Centro Culturale Candiani, tel. 041.2386126, www.candiani.comune.venezia.it; Caligola, tel. 041.962205, www.caligola.it; Joy & Joy Eventi, tel./fax 049.624032, www.joyandjoy.it (management artista)
Prevendite:
c/o la biglietteria del Centro Culturale Candiani; da martedì a domenica ore 10.00/13.00 - ore 15.00/22.00; lunedì ore 15.00/22.00
Si ringrazia per la collaborazione:
Laboratorio Orafo GALLINA - Padova
Terrà all’auditorium del Candiani un concerto esclusivo martedì 20 maggio Giovanni Baglioni (Roma, 19/05/1982), fra i pochi "figli d'arte" capaci di scrollarsi di dosso, a colpi di talento, il peso d’un cognome che potrebbe risultare non poco ingombrante. Sarà comunque per lui, giovane ma già acclamato chitarrista acustico, la prima volta dal vivo nell’area veneziana. Gli anni di esperienza sono pochi, eppure la passione sa far miracoli. Ad un’infanzia segnata dal regalo di una chitarra classica, segue un’adolescenza ricca delle più varie esperienze chitarristiche, tutte a loro modo stimolanti e formative, anche se nessuna in realtà determinante nell’influenzare l’originale svolta acustica intrapresa nel 2000. L’allora teenager passava con eclettismo dalle cover dei Led Zeppelin e Red Hot Chili Peppers ad altre situazioni, talora elettriche, altre volte acustiche, ma anche all’accompagnamento in concerto delle canzoni del padre, il cantautore Claudio Baglioni. Queste esperienze sfociano nel 2005 in un paio di riusciti originali arrangiamenti per sola chitarra di composizioni paterne degli anni ‘90, Nudo di donna e Vivi.
Giovanni decide di passare al solismo acustico dopo avere ricevuto in regalo da un amico l’album «Only», di Tommy Emmanuel. Il virtuoso chitarrista australiano diventa subito una grande passione musicale e, allo stesso tempo, un modello ispiratore. Nel 2004 riesce a duettare in jam–session proprio con Emmanuel, durante una Master Class tenuta in Italia dall’artista australiano. Non molto tempo dopo il giovane Baglioni incontra Pino Forastiere, che diventa suo maestro, mentore e amico, ma soprattutto lo mette in contatto con un’altra faccia del chitarrismo solista, ossia il mondo di Michael Hedges e dei suoi migliori epigoni. In un primo momento Giovanni cerca di affinare le proprie doti di chitarrista acustico proprio sui pezzi di Hedges (dalla pietra miliare Aerial Boundaries a The Rootwitch, da Ritual Dance alla postuma Arrowhead, con i suoi visionari quattro “re” nell’accordatura) e di Forastiere, soprattutto quello dell’album «Rag Tap Boom». Ancor oggi queste opere dei suoi “numi tutelari” formano, assieme a più sporadiche incursioni in territorio canadese, una parte non trascurabile del suo repertorio.
Ma anche i brani originali vanno ormai giustamente prendendosi nelle sue esibizioni dal vivo uno spazio sempre maggiore, quasi preponderante. Il giovane artista romano sembra avere una vena compositiva personale, già inconfondibile. Anche se, col passare del tempo, le composizioni di Baglioni si sono fatte sempre più articolate e complesse, la forza evocativa del suo chitarrismo non viene mai sopraffatta dalla pur consumata abilità tecnica, riuscendo a dosare con parsimonia le tecniche percussive facenti capo al “tapping”, da lui apprezzate e praticate.
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