L’Ambiente businnes nel sistema economico
I lavori sono stati introdotti da Amedeo Postiglione, direttore dell’ICEF, magistrato della Corte di Cassazione e vice Presidente del Forum Europeo dei Giudici per l’Ambiente, dal sindaco di Verona Flavio Tosi, dell’assessore agli investimenti strategici del Veneto Renato Chisso, dal presidente della provincia scaligera Elio Mosele, del Presidente della Corte d’appello di Venezia Manuela Romei Pasetti e del Rettore dell’Università di Verona Alessandro Mazzucco, mentre la prolusione generale è stata fatta dal giornalista economico Alan Friedman. Friedman, con l’occhio disincantato dell’osservatore esterno attento alle cose del nostro Paese, non ha avuto timidezze rispetto ad argomenti che qui da noi sono spesso proposti su basi ideologiche e più di qualcuno considera “tabù”. Se da un lato si è augurato che il prossimo presidente USA comprenda e affronti le questioni ambientali meglio dell’attuale, dall’altro non ha avuto dubbi: l’ambiente è business e l’economia non deve averne paura, anzi: deve capire che qui c’è un futuro di ricchezza perchè “l’ambiente fa soldi” e risponde ad esigenze generali.
La proprietà economica e la salvaguardia ambientale – ha evidenziato il giudice Postiglione – sono due diritti fondamentali e lo sviluppo sostenibile è una sintesi tra questi due grandi valori, che vanno apprezzati e riconosciuti. Questo significa non criminalizzare il mondo economico e non porre l’ambiente in una torre d’avorio, mentre serve l’umiltà di coordinarsi anche sotto il profilo del disegno normativo. La materia ambientale costituisce più che mai tavolo di confronto su cui si misurano istanze provenienti da mondi diversi – ha ribadito dal canto suo Chisso – che però esigono risposte univoche e interlocutori capaci, a qualunque livello, di intercettare esigenze variegate e di farne elemento comune per un riscontro concreto, compiuto, non ideologico. “ La materia ambientale – ha concluso Chisso – rappresenta una straordinaria cartina di tornasole per verificare la qualità del rapporto fra pubblico e privato e, quindi, la produttività delle relazioni che scaturiscono tra le diverse strutture organizzative”.
Il dibattito, articolato in più sessioni, ha approfondito con la partecipazione di alcuni tra i massimi esperti di settore il quadro normativo esistente per lo sviluppo sostenibile sotto il profilo dal diritto internazionale, del diritto comunitario e di quello nazionale; il rapporto tra economia e ambiente in vista di una più efficace collaborazione con le imprese; il ruolo delle pubbliche amministrazioni; il ruolo degli organismi di controllo; il ruolo di garanzia della magistratura; le opportunità offerte dalla scienza e dalle nuove tecnologie e il ruolo della società civile in materia di informazione, partecipazione, accesso e tutela dei consumatori.