Tasse camerali: aumenti boom per le piccole imprese
E la situazione non migliora di molto neppure per le società di persone iscritte nella sezione ordinaria del registro delle imprese; gli aumenti del diritto camerale sono del 50% per una società in nome collettivo con fatturato di 500mila € (si passa da 170€ a 255€), del 22% (da 170€ a 207,50€) per una società in nome collettivo con un fatturato di 150mila €.
Va meglio, invece, alle società di capitali. Ovvero alle grandi imprese. Una srl con un fatturato di 350mila € subirà una decurtazione del diritto camerale del 37%, passando dai 373€ del 2007 ai 235,50€ del 2008; una spa con fatturato di 2milioni e mezzo di €pagherà il 14% in meno (440€ anziché 512€).
E’ l’effetto delle modifiche introdotte alla base di calcolo del diritto camerale per il 2008 che, per tutte le imprese iscritte nella sezione ordinaria del registro stesso, andrà calcolato in base al fatturato senza più la distinzione, prima esistente, tra società di persone, che versavano un importo fisso, e società di capitali, per le quali, sono stati, comunque, ridefiniti gli scaglioni di fatturato.
“Alla luce dei risultati che emergono dalle nostre simulazioni – commenta il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi – emerge chiaramente come a sostenere il peso degli aumenti burocratico siano chiamate, per l’ennesima volta, le piccole imprese, vera spina dorsale del sistema produttivo del nostro Paese. Aumenti ingiustificati che seppur introdotti dal Governo Prodi richiedono subito un intervento del nuovo Esecutivo”.