Arnoldo Foà: "Senza vincitori nè vinti"
Microcosmi che uniti danno vita a uno spettacolo-evento creato in occasione dei 90 anni dalla fine della Grande Guerra. "SENZA VINCITORI NÈ VINTI - Guera Granda 15-18" è un racconto teatrale a più voci, che vuole essere un omaggio al valore dei soldati morti in battaglia e un monito a non scordare mai l'assurdità della guerra. Andrà in scena in prima assoluta il 12 e 13 luglio 2008 (ore 21.30) sul palcoscenico naturale del Monte Tomba, nelle prealpi trevigiane, proprio a cavallo di quella che nella guerra fu la linea del fronte tra il monte Grappa e il fiume Piave.
L'evento - prodotto dai Comuni di Cavaso del Tomba, Alano di Piave, Pederobba e Possagno - vedrà Arnoldo Foà recitare un testo scritto da Francesco Niccolini con Mario Rigoni Stern e che rievoca le suggestioni di un romanzo capolavoro come Storia di Tönle, dove l'evento bellico viene raccontato attraverso la fulminante esperienza di un civile, contadino ottantenne originario dell'Altipiano d'Asiago. Sulla scena con Arnoldo Foà anche Antonio Pizzicato e un trio di musicisti che comprende Filippo Faes al pianoforte, Emanuele Segre alla chitarra e Roberto Fabbriciani ai flauti, a loro volta supportati dal coro Valcavasia diretto da Cesarino Negro. Le musiche originali sono di Alessandro Grego.
"SENZA VINCITORI NÈ VINTI" vuole celebrare i 90 anni dalla fine della Grande Guerra con l'intento di promuovere la pace attraverso il dialogo tra i popoli, un valore da diffondere soprattutto tra le giovani generazioni.
La guerra del '15-'18 fu una carneficina che tuttora è di difficile spiegazione, in un contraddittorio guazzabuglio di errori, sottovalutazioni, interessi privati e personali, profitti industriali e carriere militari, che fecero di milioni di soldati d'ogni provenienza una tragica e indistinta montagna di carne da macello.
Provare a rileggere, novant'anni dopo, quegli eventi è una esperienza che illumina di una strana luce tutto quello che è seguito, pone domande che non sempre trovano risposta, e al tempo stesso apre la strada alle follie criminali che investirono l'Europa e poi il mondo in fulminea e pandemica espansione.
Inevitabilmente quegli anni e quelle storie sono diventate materia di studio e di creazione artistica e letteraria. Fra gli autori italiani che più hanno scritto sulla prima guerra mondiale, indubbiamente c'è Mario Rigoni Stern, con i suoi Racconti di guerra, e con i due romanzi brevi, i capolavori L'anno della vittoria e soprattutto Storia di Tönle, dove la guerra viene raccontata attraverso la fulminante esperienza di un civile, contadino ottantenne originario dell'Altipiano d'Asiago.
Attraverso sei mesi di studi, interviste e approfondimenti affidati a Francesco Niccolini, drammaturgo e scrittore noto per le ricostruzioni scritte per Marco Paolini (Vajont, Parlamento chimico, Bhopal, e 4 novembre '66), la storia del vecchio Tönle Bintarn si è allargata ed è divenuta un racconto teatrale a più voci, affidato all'immensa maestria di Arnoldo Foà, alla qualità di Antonio Pizzicato, ormai molto più che una promessa del teatro italiano contemporaneo, e alla musica che Alessandro Grego ha espressamente composto per il coro Valcavasia.
Come è facile intuire anche dalla scelta del titolo, "SENZA VINCITORI NÈ VINTI" cerca di tenersi lontano dalla retorica e da ogni voglia di celebrazione, sprofondato nel disgusto per un bagno di sangue ingiustificabile, e al tempo stesso impegnato a non rimuoverne l'orrore e la memoria.
Uno spettacolo, dunque, che vuole provare a tendere un ponte verso il presente e utilizzare una grande dimensione corale, impreziosita ulteriormente dalla presenza di tre interpreti musicali d'eccezione: il pianoforte di Filippo Faes, i flauti di Roberto Fabbriciani e la chitarra di Emanuele Segre completano il cast di una produzione forse irripetibile.
INFO > Comune di Cavaso del Tomba
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