Lido-Grafie
L'origine di ciascuna opera è sempre una fotografia, ma la Lido-Grafia è qualcosa di molto diverso, difficilmente definibile, che l’autore chiama fotografia materica. La fotografia materica segue una sorta di pensiero filologico: i soggetti vengono riportati nel loro contesto originario e radicati stampandoli direttamente sugli autentici suoli di quel ben preciso luogo.
Nell’era della globalizzazione PaoloSpiga introduce il concetto e il valore di Geo-Diversità, e lo rappresenta con le Geo-Grafie, di cui le Lido-Grafie fanno parte.
Una Lido-Grafia, è un reale e autentico frammento di Jesolo, nato dall’unione della sabbia e delle conchiglie raccolte sulla spiaggia con una fotografia realizzata proprio nello stesso luogo. Le Geo-Grafie sono una forma d’arte sperimentale che l’artista ha iniziato nel 2006 con la mostra Orto-Grafie tenuta a Ca’ dei Carraresi – Treviso.
La realizzazione di ogni opera è frutto di un lungo e articolato processo di lavorazioni di cui la fotografia e solo la parte iniziale. Pur nella sperimentazione, la scelta e l’uso dei materiali fanno riferimento alle metodologie applicate nel mondo del restauro così da garantire qualità e durevolezza nel tempo. La sabbia e le conchiglie utilizzate per le Lido-Grafie vengono ripetutamente trattate per ridurne la salinità e mescolate con sostanze che garantiscano stabilità del supporto. Dopo l’applicazione su pannelli alveolari gli impasti vengono modellati in modo sempre diverso e tale da armonizzarsi col soggetto. Una volta asciutte le superfici vengono preparate per la trasposizione delle immagini, processo che avviene grazie a recentissime tecnologie di stampa digitale UV. Infine sono sempre necessari ritocchi e completamento dei bordi, rifiniture che l’autore esegue a mano dipingendo con colori acrilici.
Ogni Lido-Grafia diventa così un’opera unica e irripetibile, indissolubile intreccio di sabbia e conchiglie con pigmenti fotografici, di materia reale e immaginario dell’artista. Sotto ai piedi e tra gli ombrelloni la sabbia fotografica viene sostituita con quella autentica, immaginazione e realtà si fondono in forme e colori intriganti, la purezza della materia impreziosisce e dà corpo e volume alle fotografie.
PaoloSpiga, coerentemente con la sua sensibilità di naturalista, ha voluto la mostra in esterni, sfidando le incognite e i rischi di una location dalle prerogative ambientali alquanto severe. Per questo motivo le opere vengono tutte ulteriormente protette con l’applicazione di un prodotto idrorepellente non invasivo e che non altera la naturalità della sabbia.
Ma questi frammenti di Jesolo non potevano ritornare se non in quella spiaggia da cui sono stati catturati, perfettamente integrati con il profumo del salso e il suono ritmico delle onde che si infrangono a pochi metri.
Per approfondimenti:
www.paolospiga.eu
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