Prezzi: mucche al pascolo in sede Industriali latte
“Ora sfamatele voi”, “Dalla stalla alla tavola il prezzo del latte aumenta del 300 per cento”, “Agli allevatori il latte viene pagato meno di mezzo caffè al bar”, sono alcuni degli slogan urlati dagli allevatori durante l’ “assedio” ad Assolatte, l’associazione che rappresenta l’industria di trasformazione del latte.
Insieme alle mucche gli allevatori hanno portato quintali di latte che sono stati distribuiti tra i cittadini ai quali è stato chiesto di sostenere l’iniziativa chiedendo peraltro scusa per i disagi che saranno inevitabilmente provocati dalla nuova mobilitazione per difendere il futuro delle stalle Made in Italy. La protesta potrebbe infatti avere presto effetti sulle scorte di latte e formaggi negli scaffali dei supermercati come è già avvenuto in altri paesi del Nord Europa dove peraltro gli industriali hanno concesso significativi incrementi agli allevatori mentre in Italia si propone addirittura ridurli.
La mobilitazione della Coldiretti andrà avanti ad oltranza fino a quando non si sbloccherà la trattativa con un giusto accordo per il prezzo del latte alla stalla che si vuole diminuire rispetto agli attuali 42 centesimi di euro al litro, che rappresentano il minimo vitale per la sopravvivenza degli allevamenti di fronte ai rincari record dei costi del mangime e dell'energia per effetto dell'aumento del petrolio. Negli ultimi venti anni - precisa la Coldiretti - sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani che si sono ridotti da oltre 180mila a poco piu' dei 45mila attualmente in attività che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e costi competitivi.
Il rischio è l'estinzione del latte italiano che viene prodotto dagli allevatori ad un prezzo che moltiplica di quasi quattro volte (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro. Nella insostenibile forbice tra prezzi alla produzione e al consumo c'è sufficiente margine - sostiene la Coldiretti - per garantire una adeguata remunerazione agli allevatori e per non aggravare i bilanci delle famiglie.
Nonostante i forti aumenti di costi per mangimi ed energia, gli allevatori italiani - conclude la Coldiretti - sono pronti a bloccare il prezzo di vendita del latte alla stalla ai livelli attuali per contenere con responsabilità la spirale inflattiva se un analogo impegno sarà assunto anche da industria e distribuzione.
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