Il Progetto “Nicolas” come sistema depurativo naturale
I risultati di questo report di analisi compiuto dai ricercatori del Consorzio “Dese Sile” Bruna Gumiero e Bruno Boz, evidenziano che le fasce tampone arboree dell’azienda Diana hanno trattenuto oltre il 60% dell’azoto totale presente nelle acque del fiume Zero immesse nel bosco. Un dato che conferma ampiamente la funzionalità dei sistemi forestali nella depurazione delle acque.
«Tale sistema di depurazione è assolutamente “naturale” ed esercita una serie di ulteriori effetti positivi sull’ambiente – ha sottolineato Paolo Dalla Vecchia, presidente del Consorzio “Dese Sile” – Le siepi e le aree boscate determinano un non trascurabile miglioramento del paesaggio agricolo, assolvendo soprattutto un’importante azione di riqualificazione fluviale. Si tratta di vere e proprie strategie che, se opportunamente progettate e gestite, aumenteranno la sicurezza idraulica».
«La teoria secondo cui solo i depuratori combattono l’inquinamento sta mostrando tutti suoi limiti – ha aggiunto Giustino Mezzalira, direttore della Sezione Ricerca e Sperimentazione di Veneto Agricoltura – visto che nonostante il loro utilizzo la qualità delle acque continua a peggiorare. Ora più che mai simili “alternative” vanno studiate, approfondite e appoggiate».
Con il progetto “Nicolas” (il cui importo di € 1.000.000,00 è finanziato dalla Regione Veneto) è stata aumentata la biodiversità del territorio, le specie arboree impiegate sono state scelte tra quelle tipiche della nostra regione. Inoltre la gestione delle aree forestali garantisce periodicamente la produzione di biomassa da destinare alla produzione di energia rinnovabile alternativa ai combustibili fossili.
I dati raccolti verranno anche impiegati per implementare e tarare il cosiddetto modello REMM (Riparian Ecosystem Management Model) che consente di stimare in anticipo l’efficacia di ritenuta degli inquinanti da parte dei sistemi vegetali di depurazione in base a determinati parametri. Inoltre i ricercatori hanno evidenziato una capacità potenziale di sottrazione ben superiore a quella effettivamente riscontrata, tanto che entro il 2011 si proverà ad aumentare i volumi di immissione al fine di stabilire la capacità massima depurante del sistema.
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