Contaminazioni. I Reperti del Futuro di Elio Armano
E' una fase, questa, che sta coinvolgendo l'artista da alcuni anni, conducendolo a raffronti ravvicinati e sempre più intensi, a cortocircuiti, con reperti sempre più antichi della nostra storia.
Un percorso all'indietro, di scavo, via via più profondo, quasi psicanalitico, verso l'identità primigenia delle forme. Una ricerca partita dal confrontarsi di Armano, all'Accademia di Venezia dove fu allievo di Viani, con la storia ella scultura, per penetrare, in tempi più recenti, nell'archeologia con le esposizioni al Museo Nazionale Archeologico di Este, nell'Area Archeologica di Feltre ed approdare, dal 28 giugno all'8 dicembre, al Museo Archeologico del Castello di Torre.
Creta, metalli arrugginiti e ossidati, calcestruzzo, pietre - i materiali poveri che sono il medium preferito di Armano - sono qui posti vis a vis, in un confronto-raffronto con i reperti della preistoria antica, (schegge e strumenti di selce), e recente (elementi ceramici e in legno, "pintadere"), con oggetti di uso quotidiano della protostoria (rocchetti fusi, bronzetti a figura umana), con testimonianze dell'epoca romana (corredi funerari, laterizi da costruzione, decorazioni e apparati parietali e pavimentali) e, più vicini a noi, con gli oggetti da mensa medioevali e rinascimentali.
Reperti antichi e "futuri" in un dialogo ricondotto alle forme semplici, essenziali, quasi a dei "lego" che, diversamente assemblabili, danno vita a forme complesse, quasi appunti plastici, suggestioni di misteriosi frammenti di futuro che riportano in vita passati lontani, recuperati, catalogati, alcuni collocati in strutture aeree, ad antenna, quasi a meglio sentire la voce segreta, il rapporto con la natura e, insieme, con l'homo faber. Creazioni che danno forma all'ascolto e alla ricomposizione che l'artista compie dentro una propria personale visione della scultura e della cultura.
Armano cerca, disegna, modella, scava, recupera forme allusive, sedimenti di memoria visiva e tattile, impressioni. Raccoglie in teche, in lunghe scatole, famiglie di triangoli striati, di rocchetti, cilindri, baccelli, larve, forme spugnose che trasmettono "a futura memoria" sedimenti estratti dal profondo di se e della storia.
Il luogo del suggestivo dispiegarsi di questo percorso, ovvero il Castello- museo di Torre, offre all'artista uno spettro ampio di spunti. Sia per l'ampiezza del percorso storico qui documentato, sia per la singolarità di taluni ambienti. Si va dalle sale che conservano e presentano i reperti, alla torre con la "Sala dei Trionfi" alle magnifiche sale destinate alle esposizioni temporanee. Il percorso si dispiega quindi negli spazi eterni al Castello, nella terrazza panoramica e nel parco, dove trovano collocazione le opere di grande formato dell'artista.
La mostra, ideata da Anna Nicoletta Rigoni, conservatore del Museo Archeologico di Pordenone, è corredata di catalogo con presentazione di Gilberto Ganzer, direttore dei civici musei di Pordenone, e con un saggio di Fulvio Dell'Agnese. Le immagini delle installazioni sono di Cesare Genuzio.
"CONTAMINAZIONI. I "reperti del futuro" di Elio Armano al Museo Archeologico di Pordenone". Pordenone, Museo Archeologico del Friuli Occidentale-Castello di Torre (Via Vittorio Veneto 19) dal 28 giugno all'8 dicembre 2008. Orari Mostra e Museo: venerdì, sabato, domenica 15.00-19.00 (dal 1 ottobre 15.00-18.00), la domenica anche 10.00-12.00
Ingresso: intero 2,00 Euro, ridotto 1,00 Euro, unico intero con gli altri musei di Pordenone 3,00 Euro, unico ridotto 2,00 Euro
Per informazioni:
tel 0434 541433, fax 0434 541433 e/o 0434 26396
e-mail: castellotorre.pn@libero.it
sito: http://museoarcheologico.comune.pordenone.it
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