Chi penserà alla manutenzione dei territori di montagna?
La ricerca SWG, da noi ieri presentata, ha dimostrato un accentuato dualismo Centro Nord – Sud nella percezione del rapporto con i Consorzi di bonifica; ciò dipende solo dalle decennali gestioni commissariali, asettiche perché prive di rapporto con il territorio ed è per questo che ne chiediamo il superamento con il sollecito ritorno alla normale gestione democratica dei locali enti di bonifica. Il modello di riferimento, infatti, deve essere la “governance” del territorio. Ora, ad esempio, è stato deciso di sopprimere le Comunità Montane; ma chi penserà alla gestione di quei territori? Forse le Province che, da altre parti, si vuole sopprimere?
L’Italia meridionale è oggi, sul piano delle infrastrutture inferiore agli altri Paesi europei dell’area del Mediterrtaneo; per questo non si devono ridimensionare gli inteventi previsti dal Piano Irriguo Nazionale.
Gli esperti, intervenuti in questi giorni al Forum, hanno ribadito che la risposta ai cambiamenti climatici non possono che essere le “politiche di adattamento”; in assoluta sintonia con tale indirizzo, i Consorzi di bonifica hanno dimostrato di avere la giusta “cultura del fare”, proponendo, ad esempio, il Piano Nazionale degli Invasi riferito a piccoli e medi bacini. In nome di questa “cultura del fare”- ha concluso il Presidente A.N.B.I.- incalzeremo la politica, perché abbiamo qualcosa di utile per il Paese; una politica di qualità sulla risorsa idrica non può prescindere da un partner come i Consorzi di bonifica.>