L’insegnamento di Mimi’
Cosa aveva di tanto straordinario? La capacità di sorprendere chi le stava attorno, come quella mattina in cui, all’insaputa di coloro che aveva scelto come sua famiglia d’adozione, ha partorito, da sola, senza chiedere aiuto, proprio lei che a detta dei medici non avrebbe mai potuto lasciare al mondo un erede, sua ultima grande fatica.
Mimì infatti se n’è andata via poche settimane dopo il parto, sorprendendo tutti ancora una volta, per colpa di un male che teneva nascosto e di cui nessuno si era accorto, che però non le ha impedito di prendersi cura del suo cucciolo, di allattarlo e di insegnargli i segreti per stare al mondo.
Certo, Mimì era semplicemente una gatta, arrivata in quel garage un po’ per caso dopo esser stata cacciata per il suo spirito ribelle, ma oggi sono in tanti a riconoscere l’importanza di questa esperienza e a sentirsi arricchiti da “un’amicizia felina”: i comportamenti di una semplice gatta grigia, a volte così imprevedibili ma sempre logici, quella capacità di sopravvivere e di ricominciare da capo, la forza dimostrata nel partorire quando il suo corpo era già segnato dal male, sono stati un esempio di vita per tutti, per chi già riconosceva e amava l’intelligenza degli animali, e per i più scettici.
Un insegnamento che deve rimanere ben impresso nella mente di chi, con l’arrivo dell’estate e delle vacanze, commette lo scempio di abbandonare il proprio animale, rischiando il carcere fino ad un anno di reclusione ed un’ammenda da mille a diecimila euro (Ddl Senato del 8.07.2004), ma soprattutto perdendo un’occasione per migliorare la propria esistenza.