Wto: 50 miliardi di euro, il falso made in Italy da battere
L’importante impegno nazionale per una positiva conclusione dei negoziati con la tutela delle indicazioni geografiche e la salvaguardia delle nostre produzioni agricole ed alimentari, va proseguito - sottolinea la Coldiretti - con decisione in futuro.
Se dalle prossime trattative internazionali venisse un chiaro stop ai cibi taroccati, potrebbe ad esempio aumentare di dieci volte il solo export nazionale di formaggi tipici verso gli Stati Uniti, dove sono venduti parmesan, mozzarella, asiago, romano e provolone che non hanno nulla a che fare con la realtà produttiva tricolore. E nuove opportunità commerciali - precisa la Coldiretti - si aprirebbero anche per prosciutti, salumi e bevande alcoliche tipiche vittime degli agropirati in ogni parte del mondo, come il Chianti prodotto nella Napa Valley in California.
Peraltro, con la riforma della politica agricola, l’Unione Europea - conclude la Coldiretti - ha dimostrato di avere le carte in regola per arrivare ad una conclusione positiva del negoziato, che è infatti fallito su un braccio di ferro che non ha coinvolto il vecchio continente.