Doping: 27 i primi specializzati per l'ambito sportivo
Il doping è una realtà «che va affrontata scientificamente – aggiunge Baraldo –, valutando tutte le componenti che lo rendono un fenomeno così complesso da sconfiggere. Per questo ci vogliono professionisti preparati in ambito universitario». In questo senso, il Corso portato a termine dal Csifd rappresenta un fiore all’occhiello, anche alla luce della legge regionale 132/2006 che prevede che le strutture sportive aperte al pubblico si debbano avvalere della costante presenza di un direttore tecnico qualificato tenuto a verificare il rispetto delle norme antidoping. «Il Coni, tramite il presidente regionale Emilio Felluga – rivela Baraldo –, ha espresso tutto il suo interesse per l’iniziativa e intende prendere contatti per l’impiego degli specializzati».
Intanto, dal prossimo anno scolastico, i primi venti migliori corsisti collaboreranno all’organizzazione delle giornate educative sul doping nelle scuole regionali secondarie di primo grado nell’ambito dell’iniziativa già finanziata dall’assessorato regionale alla Salute. Inoltre, il Corso «ha aperto la strada – dice Baraldo - per ipotizzare una collaborazione futura con il Coni per formare i professionisti del mondo dello sport agonistico». Data l’importanza che il tema del doping riveste in ambito sia sportivo che sanitario, costituendo ormai un problema di salute pubblica, «l’auspicio - conclude Baraldo – è che si possano trovare i fondi per poter avviare il Corso anche il prossimo anno, eventualmente rimodulato anche in base all’ottima esperienza appena conclusa».
Ufficio Stampa