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International Svo Conference

11/09/2008
L'ottava Conferenza internazionale promossa da SVO (Scuola Veneta Ospedaliera di Discipline Otorinolaringoiatriche) - tenutasi a Mestre nei giorni scorsi e centrata sui tumori alla testa e al collo - si è confermata il punto di riferimento più importante in campo oncologico per gli specialisti nella chirurgia ORL. La presenza di esperti di livello mondiale ha permesso ai professionisti italiani di confrontarsi con le punte più avanzate della ricerca mondiale in materia di neoplasie alla testa e al collo. Ampio il riconoscimento per la qualità delle trattazioni dei temi e la competenza messa in campo dagli ospiti. La soddisfazione dei coordinatori scientifici del convegno, Francesco Lunghi e Roberto Spinato, è palpabile: "Un doveroso ringraziamento va agli specialisti che hanno accettato il nostro invito a presenziare al convegno - sottolineano -. Si è trattato di un momento di grande importanza per l'aggiornamento e l'approfondimento sulle nuove frontiere della chirurgia cervicale e degli interventi terapeutici di ORL in generale, che ha fornito spunti preziosi per l'evolversi dei progetti e delle tecniche di prevenzione e cura. La ricerca nella medicina e nella chirurgia non ha frontiere: se sostenuta economicamente può mettere in campo risorse umane davvero notevoli".

Dal programma della conferenza internazionale, che ha incluso sessioni dedicate alla ricerca e alla pratica chirurgica, free papers e approfondimenti sulle nuove tecniche di approccio alle patologie tumorali di testa e collo, sono emersi dati interessanti sulle neoplasie, che insorgono per fumo da sigaretta (la soglia di rischio è oltre le 10 al giorno), l'alcool (oltre mezzo litro al giorno), traumatismi dentali (carie, cicatrici, otturazioni mal messe, ponti sconnessi), traumatismi dentali dovuti a cause ambientali (inquinamento). Sono tutti fattori, questi, che determinano a medio-lungo temrnine microdanni al Dna cellulare. Dati i fattori di rischio, il motivo per cui i tumori alla testa e al collo sono più diffusi a Nordest e in Lombardia è dovuto all'alta concentrazione di industrie e di persone che fumano e bevono oltre il limite. Stili di vita che portano a un'incidenza delle forme neoplastiche sei volte superiore alla media nazionale.

Ma cosa si può fare oggi nel campo della medicina e della chirurgia per prevenire e curare i tumori alla testa e al collo? La tecnologia e la ricerca hanno fatto grossi passi avanti in questa direzione: con un'indagine videoendoscopica, ad esempio, è possibile, attraverso un particolare tipo di luce, riconoscere lesioni anche molto piccole e diagnosticare insorgenze tumorali in fase precoce. Quando un paziente ha un tumore alla laringe, contrae una elevata possibilità di avere altre insorgenze neoplastiche più profonde: con la tecnica video-endoscopica tutto ciò risulta visibile, poiché si esplora l'intero assetto delle vie respiratorie superiori.

Un altro sistema è l'utilizzo di strumenti innovativi a radiofrequenza per la chirurgia nasale, palatale e alla base della lingua, che, a differenza del normale laser, tagliano e coagulano con bassissima emissione di calore e danno tissutale minimo. Altre recenti invenzioni che stanno prendendo piede nelle sale operatorie sono l'Harmonic Scalpel, un bisturi a ultrasuoni che lavora in breve tempo con piccolissimi danni ai tessuti e il Debrider, piccolo frullatore usato per aspirare e tagliare i polipi nasali.

Dalla medicina, invece, potrebbero arrivare i farmaci chemioterapici: attualmente in fase di studio, possono essere usati per tumori inoperabili e sono abilitati per interagire con protocolli di chemio e radioterapira.

È allo studio inoltre l'applicazione della radioterapia intaroperatoria per i tumori al collo in fase di metastatsi: una tecnica che non danneggia la cute al momento della suturazione.

Si è scoperto poi che gli anticorpi monoclonali, associati a chemio e radioterapia, non solo migliorano la sopravvivenza ma anche avviano verso la guarigione. Usati ad oggi solo per le neoplasie al colon, sono stati recentemente autorizzati anche nelle operazioni per tumori alla testa e al collo.

Al convegno promosso dalla SVO si è poi discusso anche di cellule staminali: è allo studio una terapia genica che sfrutta a scopi curativi le molecole contenute dai virus. Una strada appena intrapresa e ancora aperta ma che potrebbe dare risultati notevoli.

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