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Tassa di soggiorno: proposta suicida per il turismo

25/09/2008
Non è la prima né sarà l’ultima volta che avanza l’ipotesi di una tassa di soggiorno, salvo poi essere ritirata di fronte alle ragionevoli obiezioni degli operatori. La tassa di scopo sul turismo contrasta con l’assoluta necessità del recupero di competitività di un settore vitale dell’economia ma che sta vivendo una fase di difficoltà, come dimostrano anche gli ultimi dati sul termalismo euganeo». Così si esprime la presidente della Sezione Terme e Turismo di Confindustria Padova, Giulia Zanettin, sulla proposta governativa di una tassa comunale di scopo per fronteggiare gli oneri derivanti dai flussi turistici, contenuta nel Ddl delega sul federalismo fiscale approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri.

«Proporre l’introduzione di una tassa di soggiorno - spiega Zanettin - significa scoraggiare i flussi turistici esteri verso il nostro paese, rendendo l’Italia meno competitiva nei confronti di altre destinazioni. Il nostro turismo già soffre di uno svantaggio fiscale del 30-40% rispetto ai paesi concorrenti, di un’aliquota Iva del 10% rispetto al 5,5% della Francia, al 6% di Belgio e Olanda, al 7% della Spagna. Di altre tasse certamente non ha bisogno. Piuttosto interveniamo per mitigare questo svantaggio fiscale e insieme per una visione strategica e unitaria del turismo, che proponga l’Italia come un prodotto unico con tante sfaccettature. Una promozione all’estero troppo localistica crea dispersione di risorse e risultati inefficaci». «Se poi a questo si aggiungerà una legge finanziaria che non preveda alcuna risorsa a favore del settore, allora vuol dire che non si crede nell’importanza del turismo come volano di sviluppo del paese».

La preoccupazione di Giulia Zanettin si inserisce in un quadro congiunturale poco incoraggiante per le Terme Euganee. «Nei primi cinque mesi del 2008 si sono annullate le buone premesse dell’anno precedente - spiega la presidente degli albergatori di Confindustria Padova -. Pur a fronte di un aumento complessivo degli arrivi in provincia (+2,2%), le presenze sono diminuite del 3,3 per cento. Una flessione che ha toccato il -5,7% alle Terme Euganee. Se guardiamo la clientela straniera, le Terme registrano un calo di presenze del 9,4 per cento. Solo la forte attrattiva di Padova città (+3,3% le presenze, +9,3% per gli stranieri) ha evitato un tracollo generale. In questo contesto, introdurre costi aggiuntivi per il turista sarebbe un suicidio e provocherebbe, al solo annuncio, disaffezioni e disdette di prenotazioni». «Quello che serve - conclude Zanettin - è invece una politica che valorizzi al meglio la risorsa turismo e investimenti nel settore all’altezza dei nostri diretti concorrenti».

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Sandro Sanseverinati - Ufficio Stampa, Studi e Relazioni esterne

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