Caro vita: prezzi aumentati soprattutto al Sud
Ultime in graduatoria sono il Veneto (15,6%), la Lombardia (15,2%), il Molise (15%) e, all’ultimo posto, la Toscana dove i prezzi sono lievitati “solo” del 14,9%.
“E’ opportuno sottolineare che la maggior crescita dell’inflazione non deve essere confusa con il costo della spesa in termini assoluti – spiega Giuseppe Bortolussi della CGIA – Anzi, il costo in generale è inferiore. La maggior crescita dell’inflazione nel Mezzogiorno si spiega con il fatto che la base di partenza dei prezzi nel 2001 era molto più bassa rispetto a quella registrata al Nord”.
Comunque sia la CGIA di Mestre non si è fermata all’analisi dell’indice generale dei prezzi ma è scesa anche nel dettaglio analizzando le singole macrocategorie.
Tra quelle che hanno avuto i maggiori rincari segnaliamo le bevande alcoliche e i tabacchi. Con la Campania in testa (+ 46,7 % in sette anni), seguita dalla Sicilia (45,5 %), dall’Abruzzo (44,4 %), dalla Calabria (44, 1 %) e dal Lazio (43%).
Quando si parla di spese per l’abitazione, acqua, elettricità e combustibili, gli aumenti più significativi giungono dal Trentino Alto Adige (+37, 5%), dalla Sardegna (+ 34,8%), dalla Sicilia (32,3%) e dal Molise (31,1%).
Intorno al 25 – 30% anche gli incrementi dei prodotti alimentari e i trasporti.
Più contenuti gli aumenti registrati nell’istruzione, negli alberghi, nell’abbigliamento, nei mobili e negli spettacoli.
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