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Centri commerciali, Outlet e piccolo commercio

01/10/2008
Centri commerciali e Outlet affossano il piccolo commercio e creano un forte impatto ambientale. La Confcommercio Veneto ha annunciato che sono oltre 6000 i negozi che nel 2007 sono stati costretti a chiudere. A Padova invece, secondo i dati della Confesercenti, sono 250 le attività commerciali che hanno chiuso i battenti nello stesso periodo. E nel 2008, dicono gli esperti, tenuto conto della crisi economica in atto a livello nazionale e internazionale e del proliferare della grande distribuzione, le chiusure aumenteranno. A scatenare nuove proteste dei commercianti padovani e degli ambientalisti della nostra associazione è stata la presentazione in Giunta a Padova della delibera che prevede le gara per l’aggiudicazione dell’area dell’Ex Foro Boario, un’opera considerata di pregio dal Ministero dei Beni culturali. Insomma quest’area di circa 200 mila metri quadrati potrebbe ospitare in un prossimo futuro, forse i lavori potrebbero partire addirittura entro la primavera del prossimo anno, un enorme Centro commerciale da far invidia alle Piramidi di Torri di Quartesolo e al nuovo Outlet di Noventa di Piave. Infatti quello dell’impatto ambientale dei grandi Centri commerciali e delle grandi infrastrutture è stato un argomento affrontato anche l’altro giorno in un seminario tenutosi a Padova, voluto dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Padova. Una nota stonata è stata la scoperta che la Via e la Vas – Valutazione di Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica – viene richiesta solo per le superfici di vendita superiori agli 8000 metri quadrati. Una assurdità, se pensiamo che un Centro commerciale di medie dimensioni può essere costruito su un’area di 7950 metri quadrati e poi elevarsi in altezza per due o tre piani e non essere accompagnato dalla valutazione di impatto ambientale ! E pensare che Flavio Zanonato, che guida la Giunta di centrosinistra della nostra città, aveva promesso durante l’ultima campagna elettorale che avrebbe ostacolato in ogni modo la nascita di nuovi Centri commerciali. E sotto la sua Amministrazione è stata costruita l’Ikea, la Comet, l’Ipercity e accolti altri progetti di grande distribuzione ( vedi l’ex Foro Boario). Insomma le solite “promesse da marinaio”. Noi crediamo che così non è possibile continuare, perché il proliferare di questi ipermercati, oltre che determinare un forte impatto ambientale, sta generando un moria di negozi al dettaglio che non ha precedenti. Noi invochiamo l’intervento di un politico di prestigio o di un partito politico ragionevole che fermi la grande distribuzione- anche attraverso lo stop della Legge regionale del Commercio. Anche perché la continua cementificazione di queste grandi superfici con il diffondersi dei Centri commerciali potrebbe determinare la nostra dipendenza psicologica nei loro riguardi. Noi infatti potremmo, a lungo andare, essere condizionati dall’atmosfera “piacevole”, che è visibile sia all’esterno che all’interno di questi immensi agglomerati di negozi, vuoi anche dalla varietà dei servizi offerti dai Centri commerciali e dagli Outlet. E se oggi i prezzi praticati dalla grande distribuzione appaiono interessanti lo saranno anche in un prossimo futuro quando, ridotti ai minimi termini i dettaglianti, essi rimarranno praticante soli a fare le quotazioni. Alcuni negozianti al dettaglio già ora stanno decidendo, viste le difficoltà, di entrare nel meccanismo spersonalizzante della grande distribuzione. Ma le spese condominiali, confessano, sono enormi e la battaglia appare persa in partenza. Noi non vorremmo apparire pessimisti ma la grande distribuzione, rappresentata dai Centri commerciali e dagli Outlet, che si sta diffondendo nel Veneto, è una vera “spada di Damocle” sulle attività commerciali di piccola dimensione. Eppoi a Dolo incombe Veneto City –a meta strada da Padova e Venezia –, un’area di circa 500 mila metri quadrati - fornita di infrastrutture stradali e ferroviarie - che potrebbe, a meno che non si decida di farne un’importante centro fieristico interprovinciale, diventare il mega Centro commerciale più grande del Nordest. Una cosa è certa: ogni insediamento di queste “città mercato”, genera un forte inquinamento per il movimento di andata e ritorno degli automezzi dai grandi centri urbani e una grande cementificazione del territorio. E’ questo che vogliamo ?

Gianni Genghini – Ass. Ambiente e Società, Circolo Embera Katio

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