Credito alle imprese: l’allarme di Confindustria
«Il clima congiunturale è peggiorato negli ultimi mesi - osserva Peghin -. Le turbolenze finanziarie, gli elevatissimi prezzi delle materie prime, l’aumento dei tassi d’interesse e il cambio forte della moneta unica, a cui va aggiunta una domanda interna immobile, stanno dispiegando gli effetti frenanti. Ma la struttura produttiva è solida e il risultato ancora positivo delle esportazioni, sia pure in calo, conferma l’impegno delle nostre imprese». «E’ uno sforzo che va sostenuto - avverte il presidente di Confindustria Padova - se si vuole superare questa fase di difficoltà e tornare a crescere. E’ importante che il sistema bancario non faccia mancare il suo apporto, indispensabile per accompagnare i piani di crescita delle imprese e per cogliere al meglio le future opportunità della ripresa».
«I segnali che provengono dal territorio - continua Peghin - rilevano nell’ultimo anno un continuo aumento del costo del denaro (in salita in aprile-giugno per il 68,1% delle imprese) e diffondono incertezza circa la liquidità disponibile per gli impieghi produttivi. E’ comprensibile che la crisi finanziaria internazionale, così come i nuovi criteri di Basilea 2, suggeriscano al sistema del credito prudenza, anche perché nessuno può affermare con certezza quanto sia profonda e diffusa questa crisi. Ma l’auspicio è che la condotta prudente non si traduca in una selezione del credito penalizzante per le piccole imprese. Immaginiamo cosa potrebbe significare per quel made in Italy fatto di piccole e medie aziende che nonostante l’euro sopravvalutato, spesso riducendo a zero i margini, ha continuato a spingere e a crescere. A questo sistema vincente bisogna continuare a dare credito, in tutti i sensi».
«Sarà utile da qui in avanti - è la proposta di Francesco Peghin - un coordinamento con le maggiori banche del Veneto per impostare una strategia comune per lo sviluppo, un osservatorio che aiuti le banche a valutare le prospettive di crescita delle nostre aziende per sostenere un modello d’impresa che si è rivelato competitivo e che sta investendo per continuare ad esserlo».
Sandro Sanseverinati - Ufficio Stampa