Moratoria fiscale per le piccole imprese
Questo proprio perché la bufera finanziaria in atto rischia di non placarsi con probabili effetti negativi anche sull’economia reale. E, dopo l’annunciato intervento a sostegno del sistema bancario, le prime vittime di un probabile contraccolpo negativo della crisi potrebbero essere le piccole e micro imprese italiane notoriamente sottocapitalizzate e indebitate a breve termine. E le avvisaglie di un futuro non particolarmente roseo per le piccole imprese ci sono tutte. Già da qualche giorno, ricordano dalla CGIA, alcune banche stanno revocando il fido ad artigiani, commercianti o piccoli imprenditori che si trovano in condizioni di difficoltà. Una situazione non diffusissima ma che comunque segnala lo stato di nervosismo delle banche che, dopo l’intervento rassicurante dei Premier di mezza Europa, non ha nessuna giustificazione e rischia di creare una psicosi che accentua l’ansia e il panico tra gli operatori economici.
“Ma c’è di più – prosegue Bortolussi – Di fronte alla crisi in atto, almeno per quegli studi di settore che già non lo prevedono, è necessario introdurre un correttivo che proporzionalmente alla riduzione della crescita economica abbassi anche i ricavi stimati dall’Amministrazione. Vale a dire gli incassi delle attività economiche. Perché è bene ricordarlo – conclude Bortolussi – gli studi di settore sono il risultato di elaborazioni statistiche molto raffinate applicate a dati contabili ed extracontabili delle imprese in anni in cui la crisi non aveva queste dimensioni”.
Dalla CGIA di Mestre ricordano che le aziende interessate dagli studi di settore nel 2007 sono state oltre 4.700.000.
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