Fragola autunnale, una primizia non fa primavera
“I produttori veronesi, facendo sistema, con la sperimentazione e l’innovazione, sono riusciti ad aggiungere una seconda stagione alla campagna primaverile –spiega Filippo Moroni, dell’Ufficio economico Coldiretti Verona – hanno guadagnato tre mesi di produzione e vendita in più, da ottobre a dicembre e maggiori possibilità di integrazione del reddito. Non fosse che, purtroppo, anche la fragola è vittima di quel meccanismo perverso, per cui l’andamento dei prezzi all’origine (abbastanza contenuti in questo momento), è indipendente da quello dei prezzi al consumo, che registrano adeguamenti al rialzo, mai al ribasso. Il fatto che i produttori non abbiano fatto sistema anche per far conoscere la fragola autunnale ai consumatori, non aiuta”.
In media ogni anno nel veronese, nella pianura a sud di Verona, in particolare nell’area di Zevio, si producono 120 mila quintali di fragole, di cui l’80% in primavera e il restante dunque, 20-25 mila quintali dopo l’estate. Le aziende coltivatrici sono, ma è una stima, circa 650. «La produzione della fragola autunnale è legata in modo indissolubile alle condizioni del tempo, quest’anno siamo partiti con un quantitativo regolare – spiega Ilario Corso, direttore commerciale del Consorzio Ortofrutticolo Zeviano – poi il brusco calo delle temperature di metà settembre ha frenato la maturazione, adesso il caldo sta di nuovo aiutando i frutti. L’anno scorso la raccolta è terminata il 10 dicembre: quest’anno vedremo. Basta una gelata notturna e si esaurisce la produzione».
Un successo frutto di anni di ricerca e collaborazione con la Provincia di Verona, che ha sostenuto concretamente i produttori: in altre zone d’Italia la raccolta autunnale è fallita. Il segreto sta nella coltivazione primaverile in serra: rinvigorisce le piante, dando loro la forza per fiorire e dare frutti anche in autunno in autunno.
Sul fronte mercato e prezzi, la fragola autunnale soffre delle stesse problematiche di tutto il comparto dell’ortofrutta. Nonostante la stagione favorevole alla produzione ed i prezzi bassi all’origine, i consumatori non sono invogliati all’acquisto: «Da un lato si conosce ancora poco la fragola di Verona – conclude Moroni – molti pensano che in questa stagione arrivi dal sud Italia o dall’estero». Inoltre Coldiretti continua la denuncia sull’andamento del mercato: nonostante possano calare all’origine il consumatore non si accorge delle differenze, il prezzo finale varia solo sensibilmente e non segue le stesse percentuali dal campo alla tavola.
Coldiretti Verona