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Impennata del debito delle imprese: + 17,55 mld di euro

06/11/2008
Secondo un’elaborazione della CGIA di Mestre nei primi 3 mesi dell’anno l’indebitamento delle imprese italiane è aumentato di 17,55 miliardi di euro pari ad un incremento del +2%. In sei anni, invece, l’incremento è stato addirittura del 51,2%, passando da una valore assoluto pari a 606,1 miliardi di euro, registrato nel 2002, ai 916,2 mld di euro toccati nel marzo di quest’anno. In questi sei anni, ricordano dalla CGIA, l’inflazione, invece, è cresciuta del 15%.

Su ciascuna delle oltre 5 milioni e 210 mila imprese che operano in Italia grava una esposizione media pari a 175.855 euro. La platea include anche le famiglie produttrici (imprese familiari) con l’esclusione delle società finanziarie. “A fronte di questi dati – dichiara Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – è indispensabile che il Governo intervenga quanto prima e provveda con una serie di misure che alleggeriscano il carico tributario sulle piccole imprese. Ovvero una vera e propria tregua fiscale. In concreto chiediamo la sterilizzazione per il 2008 degli studi di settore, il versamento dell’Iva all’Erario solo a pagamento avvenuto e la contrazione della base imponibile Irap togliendo, da quest’ultima, il costo del lavoro dei dipendenti”. I segnali della crisi – concludono dalla CGIA – si sentono tutti. E non è da escludere che per quest’anno la moria di imprese artigiane superi tranquillamente la soglia delle 50.000 unità

Elaborazioni Ufficio Studi CGIA di Mestre su fonti varie

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