Futurismo100
(F.T. Marinetti, Manifesto del Futurismo, 20 febbraio 1909)
A cento anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo rimane intatta l’originalità e la forza d’innovazione del primo grande movimento d’avanguardia italiano, fondato nel 1909 da Filippo Tommaso Marinetti.
Nell’ambito delle celebrazioni del Centenario del Manifesto futurista, FUTURISMO100 è il grande evento, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che presenta tre grandi esposizioni nell’arco di tutto il 2009.
FUTURISMO100 inaugura il suo percorso scientifico con la mostra del Mart di Rovereto Illuminazioni - Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia (17 gennaio-7 giugno 2009), prosegue con Astrazioni al Museo Correr di Venezia (5 giugno-4 ottobre 2009), e si conclude con Simultaneità (15 ottobre 2009-25 gennaio 2010) a Palazzo Reale di Milano.
Il progetto a cura di Ester Coen, costituisce l’appuntamento italiano più atteso delle celebrazioni del Centenario, perché propone attraverso le tre esposizioni, una rilettura inedita del futurismo, avanguardia artistica di cui restano ancora poco indagate le relazioni con la più audace sperimentazione europea dei primi del ‘900.
L’articolato intreccio di nuove visioni, tecniche e linguaggi rivoluzionari che, quasi in assenza di confini geografici, ha percorso i primi due decenni del secolo passato, sarà illustrato attraverso il dialogo tra le mostre, ospitate non a caso in città la cui storia è strettamente connessa, in positivo e in negativo, al movimento futurista: Rovereto, Venezia e Milano.
La mostra al Mart di Rovereto, dal titolo Illuminazioni - Avanguardie a confronto. Italia, Germania, Russia (17 gennaio-7 giugno 2009), indaga le complesse e spesso inedite relazioni tra i futuristi e i più importanti esponenti delle avanguardie russe e tedesche. Da una parte vengono prese in esame le relazioni con gli artisti che hanno partecipato alla storia artistica tedesca di “Der Sturm”, come Marc Chagall, Vasilij Kandinskij, Paul Klee, August Macke, Franz Marc, a dimostrazione di quanto il futurismo ebbe forti legami con il Paese dell’espressionismo. Dall’altra il leggendario viaggio di Marinetti in Russia nel 1914 – di cui il Mart pubblica in coincidenza con la mostra il primo inedito resoconto visto dagli occhi di uno storico dell’arte russo, il moscovita Vladimir Lapšin di recente scomparso – fornisce il filo conduttore per analizzare i rapporti con i pittori cubo-futuristi russi. Fu infatti un intreccio fondamentale quello sviluppatosi a tutto campo tra Roma, Parigi e Mosca tra i pittori futuristi e gli artisti russi, da Mikhail Larionov a Alexandra Exter, da Natalia Goncharova a Olga Rozanova e molti altri ancora.
Il 17 gennaio 2009, in occasione del Centenario del futurismo, viene riaperta al pubblico, dopo un lungo restauro a cura dell’architetto Renato Rizzi, la Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero. Rovereto recupera così uno dei centri di produzione culturale della città, uno spazio museale completamente rinnovato studiato per presentare parti importanti della Collezione Depero, come le grandi tarsie di panno, che costituiscono il tesoro più prezioso e più originale della sua ricchissima Raccolta.
Al Museo Correr di Venezia, in concomitanza con la 53ma edizione della Biennale di Venezia, la mostra Astrazioni (5 giugno-4 ottobre 2009) è l’occasione per una rilettura critica del concetto stesso di astrazione e dei diversi significati che questo termine ha assunto nel progressivo distacco delle avanguardie dai movimenti artistici precedenti. Grazie a un confronto tra le opere del maestro del futurismo italiano Giacomo Balla, e quelle dei grandi artisti europei contemporanei, risalta il superamento delle astrazioni più “tecniche”, già sperimentate dal Cubismo.
Le opere di Balla costituiscono il termine di paragone con quelle di altri grandi interpreti contemporanei: dalla ricerca di Piet Mondrian, tesa alla scoperta degli elementi fondamentali nella rappresentazione della natura (linea e colore), alle ironiche rappresentazioni di Francis Picabia e le sue bizzarre macchine dada, dalla ricerca di essenzialità di Robert Delaunay e Frantisek Kupka, accomunati dalla ricerca di corrispondenza tra suono e colore, fino alle taglienti provocazioni di Marcel Duchamp che si rivela molto vicino alla poetica del maestro futurista.
Milano, primo centro propulsore del Futurismo e laboratorio di menti raccolte intorno alla vulcanica personalità di Marinetti, conclude le celebrazioni del Centenario con una mostra a Palazzo Reale: Simultaneità (15 ottobre 2009-25 gennaio 2010). Grazie alla collezione di opere futuriste conservate alle Civiche Raccolte d’Arte di Milano, la mostra rende omaggio al grande maestro Umberto Boccioni ed esplora il momento di maggiore concentrazione e forza espressiva del movimento attraverso le opere di Carlo Carrà e Luigi Russolo, in un serrato confronto con la scultura d’avanguardia europea. Boccioni farà da filo conduttore tra opere espressioniste, futuriste, cubiste, dada e costruttiviste provenienti, dalla Tate Gallery di Londra, la Galleria Tretyakov di Mosca, il Centre Pompidou di Parigi e le più grandi collezioni mondiali.
Alexander Archipenko, Constantin Brancusi, Jean Arp, Raymond Duchamp-Villon, Jacob Epstein, Jacques Lipchitz, Antoine Pevsner, Naum Gabo e Vladimir Tatlin, sono artisti che in direzioni diverse hanno tentato una nuova formulazione della scultura e che, in un confronto serrato e continuo tra loro, trasmettono la vitalità e la carica dirompente delle idee e delle intuizioni del futurismo, nell’ambito di un pensiero comune volto al sovvertimento di tutte le espressioni visive e di tutti i linguaggi.
Un evento raro ed eccezionale per l’Italia, perché riunisce un gran numero di opere di quella generazione di artisti che contribuì a rivoluzionare il concetto stesso di scultura nei primi decenni del secolo scorso.
Tre esposizioni che, grazie alla loro forte valenza scientifica, permettono un reale avanzamento degli studi sul futurismo e si completano nel confronto con la mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma, prodotta in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra.
Electa, editore ufficiale di FUTURISMO100, pubblica tre cataloghi che accanto alle opere esposte nelle singole esposizioni contiene una raccolta di manifesti, scritti teorici, lettere e documenti di archivio – in parte inediti - relativi agli artisti e ai temi scelti per ogni mostra.
Questi materiali riuniti in ogni pubblicazione riscrivono la storia artistica delle avanguardie storiche secondo la prospettiva dei protagonisti del periodo, creando un avvincente racconto di corrispondenze e di articolati intrecci artistici. Una forma nuova di catalogo, dalle radici profondamente scientifiche, che costituisce la proposta di una rilettura del primo ventennio del ‘900, attraverso fonti e voci originali.
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