Dalle praterie vallive alla bonifica
«L’obiettivo di questo lavoro, scritto in italiano, inglese e sloveno – ha spiegato Gianluigi Martin, presidente dell’ente consortile – è di divulgare il valore storico dell’opera di bonifica, rispolverandone le sue radici più lontane allorché, nei 60.000 ettari del nostro comprensorio per 2/3 sotto il livello del mare, si trattava di sottrarre la terra alle paludi e alle acque stagnanti, insalubri per la popolazione. Per questo, l’amministrazione consorziale ha ritenuto utile portare, alla conoscenza ed alla fruizione turistica, parte del proprio patrimonio di manufatti idraulici».
«Questo volume rappresenta a tutti gli effetti una grande impresa editoriale, un atlante delle trasformazioni di questo territorio raccontate con l’ausilio di documenti, nonchè di 57 cartografie e mappe interessanti oltre mezzo millennio di storia – ha aggiunto l’architetto Domenico Luciani, direttore della Fondazione Benetton Studi e Ricerche – Ecco la conferma tangibile di come il Consorzio di bonifica sia l’ente depositario della “civiltà dell’acqua”, che è una sorta di “elemento ordinatore” della nostra quotidianità».
Alla presentazione del volume “Dalle praterie vallive alla bonifica” hanno preso parte anche gli esperti, che ne hanno curato specificatamente alcuni capitoli: Salvatore Ciriacono, docente all’Università di Padova, sul tema “Le radici della bonifica moderna in Europa”; Francesco Vallerani, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che ha affrontato “L’età Veneta”; Federica Letizia Cavallo, docente dell’Ateneo patavino, sul capitolo “Dal Lombardo Veneto ad oggi: la bonifica moderna” con particolare attenzione ai secoli XIX e XX; infine Graziano Paulon, dirigente del Consorzio di bonifica Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento, che si è occupato della “Bonifica attraverso la cartografia: storia e attualità”.