Alle terme per battere i record
Il meeting ha messo a confronto operatori, tecnici, politici e amministratori italiani e stranieri sulle prospettive e strategie di sviluppo del settore termale, un segmento anche economico che deve certo fare perno sulle virtù terapeutiche che l’anno reso famoso, ma deve aprirsi alla richiesta più generale di benessere psicofisico di una crescente e più vasta clientela, che magari non ha bisogno di cure ma negli impianti e servizi collegati alle terme cerca relax e distacco dallo stress quotidiano.
“Il sistema termale va visto come un’offerta trasversale del più vasto settore dell’ospitalità che vede il Veneto prima regione d’Italia – ha sottolineato Manzato – e che deve parlare un unico linguaggio per proporre se stesso come identità territoriale, dove ciascun potenziale ospite va “coccolato” e “soddisfatto” a 360 gradi”. E sull’immagine identitaria il Veneto intende investire molto, “perché in questo momento di crisi dobbiamo guardare al futuro aggredendo il mercato con un’offerta completa e flessibile”, ha detto Manzato, annunciando che per la promozione la proposta di bilancio regionale prevede una partita da 17 milioni di euro per il 2009, con un significativo aumento rispetto al passato.
Per aprire le porte delle terme al wellness serviranno inoltre investimenti da parte degli imprenditori. Su questo fronte Manzato ha annunciato 12 milioni di euro per il fondo di rotazione destinato agli interventi infrastrutturali. “Il turismo è l’economia del futuro – ha concluso il vicepresidente della Giunta veneta – ma bisogna crederci e dunque bisogna semplicemente investire: non possiamo pensare di poter vivere di rendita ma guardare avanti e fare sistema”.