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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Visioni d’Autore

19/11/2008
Si è avviato con successo il ciclo di attività Gli effetti collaterali, momenti di confronto e di approfondimento che la Fondazione Teatri delle Dolomiti dedica ai propri spettatori nell’ottica di creare occasione di vicinanza e di dialogo, di incontro e di formazione che si muovano parallelamente ai contenuti artistici proposti dal cartellone della Stagione di Prosa 2008/2009.

Così, in occasione dello spettacolo Il piacere dell’onestà, che ha riscosso nelle serate di sabato e domenica scorsa un clamoroso successo di pubblico (tutto esaurito in entrambe le repliche), domenica 16 si è tenuto in teatro un Incontro con Leo Gullotta (protagonista dello spettacolo e già apprezzatissimo interprete nel precedente allestimento pirandelliano L’uomo, la bestia e la virtù) sul tema del gioco dell’essere e dell’apparire e dell’importanza dell’onestà nella società moderna, mentre venerdì 19 novembre prenderanno il via le Visioni d’Autore viaggio tra le pellicole cult a cura di Innocenzo Grimaldi.

Il primo appuntamento, in programma appunto venerdì 19 novembre alle ore 20:45 presso il Teatro Comunale di Belluno (ingresso libero - INFO 0437-943303), dal titolo Pirandello va al cinema proporrà gli episodi La patente e La giara da Questa è la vita (1954) di Giorgio Pastina, Mario Soldati e Luigi Zampa e Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani.

Questa è la vita è uno dei primi film a episodi del cinema italiano postbellico, un filone che riscosse, a seguire, molto successo negli anni ’60. Quattro gli episodi tratti da altrettante novelle di Luigi Pirandello. Ne La patente, interpretato da Totò, alla cui sceneggiatura diede il suo apporto Vitaliano Brancati, un padre di famiglia con fama di iettatore ottiene dal tribunale un documento che comprovi la sua condizione. Ne La giara un ombrellaio ambulante, dopo aver riparato una giara, vi rimane chiuso dentro.

A seguire Kaos, in cui i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, fedeli alla propria poetica, hanno scelto quattro storie di campi e contadini, tratte da quattro novelle di Pirandello, per raccontare in Kaos le vicende di umiliati e offesi alle prese con la miseria, l’ingiustizia, le superstizioni. Un bel film il cui titolo deriva da Càvusu, nome della contrada di Agrigento che diede i natali allo scrittore siciliano. Forse l’opera più ambiziosa mai tratta dagli scritti di Pirandello, in cui i Taviani, pur rimanendo sostanzialmente fedeli ai testi originali e coerenti con la poetica dell’autore, si prendono significative libertà nell’adattamento per realizzare un film che nella maestosità figurativa dei paesaggi siciliani, riesce a splendere di luce propria.

Il ciclo Visioni d’Autore si compone anche delle serate Marlene Dietrich: tra mito e decadenza con la proiezione de L'angelo azzurro di Joseph Von Sternberg venerdì 19 dicembre 2008 alle ore 20.45 e Straordinari uomini qualunque con La folla di King Vidor che si pregierà dell’accompagnamento con musiche originali eseguite dal vivo al pianoforte da Calo De Battista martedì 31 marzo 2009 alle ore 20.45.

Innocenzo Grimaldi, curatore di questo viaggio fra pellicole cult, intende approfondire come il teatro può restare dramma facendosi cinema, così come il cinema può andare a teatro senza rinunciare ad essere se stesso, anzi provando a mettersi in discussione recitando la propria parte, senza badare troppo se collocarsi in prima o in ultima fila.

Proprio questo l’intento dei tre appuntamenti di cinema proposti che, abbracciando l’arco di tempo di circa cinquantanni, si impegneranno a farsi incontri davvero: in compagnia di Pirandello, di Brecht e di Marlene l’occhio della macchina da presa non rinuncerà a mostrarsi in bianco e nero come a colori, in chiave episodica o lungovestita, muto o diversamente, per scelta o necessità, sonoro.

Quello con la letteratura come testo e come sistema diverrà confronto indispensabile, ma sarà soprattutto la macchina da presa a ribadire se stessa e a non negare la propria natura: quella di macchina, appunto, e, proprio in quanto tale, capace di possedere o di uccidere il mondo, di chiedere il silenzio o di farsi racconto.

Anche ciascuno dei tre appuntamenti, articolandosi in prologo, visione del film e postfazione, non rinuncerà, sentendosi a casa propria, pure lui a farsi dramma, con o senza Pirandello, fuori e dentro più di una giara del mondo.

Innocenzo Grimaldi

Insegna Lettere nei Licei e, operando nel mondo della scuola, ha costruito progetti, promosso percorsi e curato pubblicazioni al servizio di una didattica desiderosa di disegnare nuove frontiere.

Cultore e critico cinematografico, numerose le sue collaborazioni in ambito provinciale con enti, istituti, associazioni e soggetti diversamente protagonisti della vita culturale.

Sua la cura di molte rassegne in provincia di Belluno e in Veneto, in Emilia Romagna e in Sicilia.

“Intrattenibile il desiderio di far cantare il cielo” e “Lungimiranze” le sue più recenti fatiche in ambito provinciale: la prima dedicata alla letteratura, agli appunti di viaggio e al cinema di Pier Paolo Pasolini; la seconda impegnata a ripensare il tempo attraverso l’occhio di una macchina da presa intenta a guardare lontano da uno zero all’altro del mondo.

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