Oltre l’80% dei nuovi posti di lavoro creati da microimprese
E i dati presentati dalla CGIA di Mestre confermano l’importanza di questo mondo produttivo e dei servizi fatto di piccole attività artigianali, commerciali, di pubblici esercizi e del mondo delle libere professioni. Si pensi che nelle micro imprese con meno di 10 addetti si concentra circa il 95% delle imprese italiane (pari ad un valore assoluto di 4.117.500 unità), il 47,7% degli addetti totali (pari a 7.918.200 lavoratori) , il 29% del fatturato e quasi il 34% del valore aggiunto nazionale.
“Nel 2008 – prosegue Bortolussi – secondo una nostra elaborazione su dati Unioncamere/Ministero del Lavoro, a fronte di 110.000 mila nuovi posti di lavoro che si sono creati, ben 89.570 sono stati garantiti dalle aziende da 1 a 9 addetti (pari al 81,4% del totale). E il Sud è la macro area territoriale dove l’incidenza è più alta: addirittura il 97,7% del totale”.
Per questo, sostengono dalla CGIA, bisogna intervenire sugli studi di settore che, alla luce della crisi che si è aggravata pesantemente negli ultimi mesi, costringeranno queste microimpresa a pagare anche quello che non hanno guadagnato. “Pertanto – conclude Bortolussi - occorre che il Governo intervenga subito e li modifichi per renderli più rispondenti alla realtà. Altrimenti, costringeranno centinaia e centinaia di migliaia di imprese a ricorrere a tagli occupazionali, se non addirittura a vere e proprie chiusure, per far fronte sia all’aumento delle tasse sia al forte calo della domanda, attualmente molto sentita soprattutto al Sud”.
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