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Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Kuniaki Kuroki - The Rimpa and Hiroshige

26/11/2008
La mostra coinvolge, a Ca’ Pesaro (Venezia), sia la Galleria Internazionale d’Arte Moderna che il Museo d’Arte Orientale. Presenta un’ottantina di opere in vetro dell'artista giapponese Kuniaki Kuroki (Suki,provincia Miyazaki, 1945), realizzate negli ultimi vent’anni e ispirate a indiscussi capolavori dell’arte giapponese del passato: da un lato le opere di Ogata Kōrin (Kyōto 1658-1716), pittore e laccatore esponente della tradizione decorativa Rimpa, risalente al XVII secolo, a sua volta legata agli stilemi dell'epoca Heian (794-1185); dall’altro le Cinquantatre stazioni del Tōkaidō, celebre serie di xilografie policrome di Utagawa Hiroshige (Tokyo 1797–1858), dettagliato diario di viaggio per immagini lungo la strada costiera di Tōkaidō, tra Edo (l’antica Tokyo) e Kioto, realizzate tra il 1833 e il 1834, con un successo popolare senza precedenti.

Non certo repliche ma interpretazioni, le opere di Kuroki colgono l’essenza profonda delle produzioni antiche, esprimendole in nuove forme, attraverso il medium del vetro, di cui il maestro padroneggia alla perfezione tutte le tecniche.

Visitabile con gli orari e il biglietto del Museo, la mostra è organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Veneziano e l’Associazione Kuniaki Kuroki, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Ambasciata del Giappone in Italia, del Consolato Generale del Giappone a Milano, della Prefettura di Myazaki, della Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia, dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma, della Fondazione Italia Giappone, della Regione Veneto e della Provincia di Venezia, in collaborazione con R&M Japan Co. e Made in Italy.it, con il sostegno di H.I.S. Highest International Standards, KWE Kintetsu Italia e Savino del Bene.

Un video in mostra darà conto della poetica e della tecnica esecutiva del maestro.

I lavori di Kuroki offrono a Ca’ Pesaro molteplici stimoli: non solo i puntuali collegamenti con opere antiche delle collezioni del Museo d’Arte Orientale, ma anche un’occasione di riflessione sull’approccio all’antico di un autore contemporaneo dell’area culturale dell’estremo oriente .

A Kōrin e alla raffinata decorazione Rimpa si ispira una serie di oggetti - lanterne, vasi, paraventi, incensieri – in vetro a strati con fiori e foglia d’oro; alle Stazioni di Hiroshige si collegano singolari paesaggi di vetro, “quadri” e pannelli, ma anche vasi, scatole, mobili, e ancora lanterne e paraventi, in cui il tema della veduta assume un’insolita caratteristica tridimensionale e la sapiente lavorazione restituisce splendidamente i toni chiari e le sfumature di colore delle celebri stampe ukiyoe.

In tutte le opere in mostra Kuroki utilizza processi di lavorazione assai articolati e complessi con cui il vetro è ottenuto e trattato in modi diversi e arricchito dall’inserzione di foglie d’oro e di platino come nella tradizione del makie, la lacca dorata giapponese.

Il gioco di rimandi è reso prezioso dalla presenza in mostra di due abiti di seta dell’inizio dell’Ottocento, appartenenti alla collezione del Museo d’Arte Orientale, scelti per la puntuale relazione con le opere di Kuroki ed esposti al primo piano, in sala 10. Le loro decorazioni a ricamo (il pavone) e dipinte (le stazioni del Tōkaidō di Kuwana e Kambara) sono sorprendentemente vicine a quelle che Kuroki realizza in vetro.

Il Museo d’Arte Orientale espone anche alcune xilografie originali di Hiroschige appartenenti a una delle più belle serie del Tōkaidō a fogli verticali.

È, quella di Kuroki, un’ottica di atemporalità estetica, in cui si fondono la perizia tecnica - perseguita con sacrale ricerca della perfezione utilizzando il vetro, materiale puro e trasparente ma capace di infinite possibilità di forma e colore - e il rapporto con le radici della più alta tradizione artistica giapponese, in una dimensione che supera la storia ma recupera l’archetipo: una visione iniziale che nella storia si esprime e ritorna, anche in forme e materie diverse.

Note biografiche nella cartella stampa allegata.

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KUNIAKI KUROKI - The Rimpa and Hiroshige

L’estetica giapponese espressa attraverso il vetro

Venezia, Ca’ Pesaro - Galleria internazionale d’Arte moderna

29 novembre 2008 – 25 gennaio 2009

INFORMAZIONI GENERALI

Sede: Venezia, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Santa Croce, 2076

Inaugurazione: venerdì 28 novembre 2008

Apertura al pubblico: 29 novembre – 25 gennaio 2008

Orario: 10/17 (biglietteria 10/16) - chiuso lunedì, 25 dicembre 2008 e 1 gennaio 2009

Biglietti

Ingresso con il biglietto del museo

Intero 5,50 euro

Ridotto 3,00 euro

ragazzi U.E. da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi, studenti* U.E. dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice

Gratuito

Per i residenti e i nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M

*è richiesto un documento

INFORMAZIONI

www.museiciviciveneziani.it

call center 0415209070

mkt.musei@comune.venezia.it

PRENOTAZIONI

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KUNIAKI KUROKI - The Rimpa and Hiroshige

L’estetica giapponese espressa attraverso il vetro

Venezia, Ca’ Pesaro - Galleria internazionale d’Arte moderna

29 novembre 2008 – 25 gennaio 2009

KUNIAKI KUROKI

1945 - Kuniaki Kuroki nasce a Suki, nella provincia di Miyazaki. Fin da studente, al locale liceo, dà prova di talento in pittura.

1963 - Diciottenne, entra nella Yamaya Glass Company di Tokyo, famosa per la produzione di suppellettili d’arredo e vetri. È proprio il vetro ad affascinarlo e all’apprendimento di quest’arte si dedica con impegno per lunghi anni, impossessandosi di tutte le tecniche (dalla soffiatura alla stampa, dalla fusione all’intarsio, dal decoro alla sabbiatura…).

1972 - Comincia a esporre opere in vetro vincendo subito con Sogno un premio speciale all`esposizione Funabashi City Art.

1977 - Vince diversi premi tra cui il massimo livello del Japanese Glassmakers Proficiency Test indetto dal Ministero del Lavoro e allestisce la prima personale nel grande magazzino Yamagata a Miyazaki.

1980/1982 - Partecipa alla Triennale dell’Arte del Vetro Giapponese (1980) e all`Esposizione di Manufatti Tradizionali (1981, 1982) a Tokyo.

1984 - Lascia la Yamaya per occuparsi a tempo pieno della sua attività artistica, organizzando mostre personali in tutto il Giappone.

1985/1986 - Partecipa al progetto di recupero della tecnica tradizionale Satsuma Kiriko di Kagoshima; l’anno successivo è di nuovo alla Triennale vetraria

1988 - Inizia a progettare l’esecuzione in vetro delle Cinquantatre stazioni del Tōkaidō di Hiroshige.

1989 - Fonda il Miyazaki Aya Glass Art Studio che diviene ben presto il centro di riferimento per l’arte vetraria in Giappone. In questo periodo giunge la consacrazione pubblica e la famiglia reale visita più volte il suo atelier ad Aya.

1994/1999- Espone all’estero: New York, Palm Beach, Londra, ricevendo vari riconoscimenti e premi come l’International Arts and Culture Award (’94); il Rome Grand Prize all`Esposizione Internazionale di Roma (’95); il Greek Government Prize all`Art Expo di Atene (’98) e l’Asian Arts Medal of Honor, in occasione dell`Asian Art Renaissance Exhibition 1999 di Bangkok.

2000 - Celebra con una grande personale l’inaugurazione del Museo dell’Arte del Vetro di Hsingchu City a Taiwan e in autunno è all’Esposizione Europea di Ghent.

Riceve nel frattempo nuovi riconoscimenti in Corea e in altri paesi dell’est asiatico.

2001/2006 - Realizza le prime opere ispirate alle Cinquantatre stazioni di Hiroshige, che espone nel 2006.

2008. Dopo un ventennio di lavoro, a giugno porta a compimento la riproduzione in vetro dell’intera serie delle Cinquantatre stazioni, che espone a novembre a Venezia, Ca’ Pesaro.

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