Asterisco Informazioni di Fabrizio Stelluto

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Buona tenuta degli impieghi

04/12/2008
La buona tenuta della crescita degli impieghi alle società non finanziarie (imprese e famiglie produttrici) registrata a livello nazionale lascia prevedere anche a livello regionale una crescita tendenzialmente stabile dell’offerta di finanziamenti da parte delle banche, in linea con quanto emerso nel primo semestre 2008. Secondo l’analisi di Unioncamere del Veneto e ABI infatti a giugno 2008 il tasso di crescita tendenziale in Veneto è stato del +8,9 per cento, leggermente inferiore sia alla crescita media nazionale (+10,5%) sia alla media registrata nella macro-area di riferimento (+9,7%).

Tuttavia, rispetto a quanto si sta verificando a livello internazionale, l’economia italiana sta attraversando una fase di rallentamento ciclico. Nel terzo trimestre dell’anno il Pil ha registrato una flessione dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e dello 0,9 per cento rispetto al terzo trimestre del 2007 e i principali Istituti di ricerca continuano a correggere verso il basso le previsioni per il prossimo biennio.

Aggiornando le stime di ottobre, il FMI ha rivisto al ribasso le stime per l’Italia, prevedendo una contrazione sia per il 2008 (-0,2%, era -0,1%) che per il 2009 (-0,6%, era -0,2%). Anche i dati della produzione industriale hanno evidenziato forti segnali di rallentamento: a settembre l’indice corretto per i giorni lavorativi ha evidenziato una flessione del 5,7% su base annua mentre nella media dei primi nove mesi del 2008 il medesimo indice ha segnato un calo del 2,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2007 (non accadeva dal 1997).

Anche il Veneto purtroppo non è estraneo alla fase di rallentamento che sta colpendo le economie mondiali, come dimostrano le prospettive di crescita dell’economia veneta per i prossimi anni. Già per quest’anno Unioncamere italiana e Prometeia indicano una contrazione del PIL regionale pari a -0,1% mentre per il 2009 la crescita sarà nulla, ma si dovrà attendere il 2010 per vedere una prima ripresa dell’economia. L’industria manifatturiera è il segmento più esposto. La dinamica tendenziale della produzione industriale veneta è risultata negativa sia nel secondo (-0,8%) che nel terzo trimestre del 2008 (-3,6%).

Tuttavia il quadro congiunturale sopra descritto non sembra avere ancora riflessi sulla dinamica dei finanziamenti delle banche al sistema produttivo, stando agli ultimi dati disponibili.

A livello nazionale i tassi di crescita tendenziali dei finanziamenti bancari alle imprese non finanziarie (+10,8% la crescita tendenziale a settembre e +10,1% ad agosto) continuano a mantenersi sopra la media degli ultimi dieci anni. Nel periodo compreso fra maggio e settembre 2008 il tasso di crescita tendenziale è risultato pari, in media, a circa il +11,3%, in lieve diminuzione rispetto ai valori massimi di +14,5% di fine 2007 (+12,8% in media nel 2007), ma sensibilmente superiore sia alla media del periodo giugno 1999 – settembre 2008 (+8,4%) che alla media del periodo gennaio 2004 – settembre 2008 (+8,9%).

Si può quindi sostenere che, a fronte di una riduzione della domanda di prestiti da parte delle imprese, segnalata dalla Banca d’Italia (cfr. “Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi”), l’offerta di credito alle società non finanziarie si è mantenuta negli ultimi mesi su livelli sufficientemente elevati, nonostante il ciclo particolarmente negativo che sta colpendo la produzione industriale e il periodo di recessione che sta attraversando l’economia italiana.

Inoltre secondo le prime stime dell’ABI, in ottobre 2008 si è registrata una accelerazione della dinamica della raccolta delle banche italiane, rappresentata dai depositi a risparmio, dai conti correnti, dai certificati di deposito e dalle obbligazioni: il tasso di crescita tendenziale è risultato pari a +12,3 per cento (+11,3% a settembre 2008 e +6,9% a ottobre 2007). Si tratta tuttavia di un dato in controtendenza rispetto alle dinamiche emerse in Veneto nel primo semestre 2008.

A giugno 2008 infatti l’ammontare dei depositi ha raggiunto i 59.958 milioni di euro, evidenziando un tasso di crescita del +2,7 per cento, più contenuto rispetto al dato del Nord-Est (+6,7%) e a quello nazionale (+4,5%), ma in linea con l’incremento di fine 2007 (+2,6%).

I DATI NEL DETTAGLIO

Struttura del sistema bancario. Nel corso del primo semestre del 2008 è proseguito il processo di bancarizzazione del Veneto, raggiungendo, a giugno 2008, le 3.591 unità, con un incremento del tasso di crescita degli sportelli, rispetto agli ultimi 12 mesi, del +3,1 per cento, superiore sia alla media nazionale (+2,8%) che del Nord-Est (+2,6%).

Se si considerano gli ultimi 5 anni, il tasso di crescita degli sportelli bancari in Veneto è stato pari al +10,6 per cento, in linea con la crescita a livello nazionale (+10,5%), mentre leggermente inferiore è stata al Nord-Est (+10,3%).

L’analisi provinciale del tasso di crescita tendenziale degli sportelli, a giugno 2008, ha evidenziato una notevole dinamicità a Treviso (+4,4%) e Verona (entrambe +4,2%). La provincia di Padova ha registrato un incremento (+3%), in linea con la media regionale, mentre le altre province hanno segnato degli aumenti inferiori nell’ordine: Rovigo (+2,8%), Vicenza (+2,3%), Venezia (+2%) e Belluno (+1%). Estendendo l’analisi agli ultimi 5 anni, emerge l’ottima performance di Verona che, registrando un tasso di crescita degli sportelli del +15,8 per cento, risulta essere la provincia dove la rete bancaria si è sviluppata al ritmo più sostenuto. Tassi di crescita elevati si sono registrati anche a Padova e Vicenza, dove gli sportelli sono aumentati rispettivamente del +13 per cento e del +9,4 per cento. Crescite comprese tra +8 e il +9 per cento si sono registrate a Venezia (+8,9%), Rovigo (+8,8%) e Treviso (+8,3%), mentre Belluno ha evidenziato un tasso di crescita più lento, pari al +3,1 per cento.

Attività di finanziamento. Nel primo semestre del 2008, l’attività di prestito delle banche in Veneto a sostegno dell’economia della Regione si è attenuata, condizionata dal rallentamento ciclico nazionale (nel secondo trimestre dell’anno il Pil ha registrato una flessione congiunturale dello 0,3% e tendenziale dello 0,1%. Fonte: Istat).

In particolare, negli ultimi 12 mesi considerati, il tasso di variazione degli impieghi è stato del +7,5%, in linea con il tasso di crescita nazionale (+7,6%) ma inferiore alla media del Nord-Est (+8,6%). Alla fine del 2007 i tassi tendenziali degli impieghi erogati in Veneto avevano registrato degli incrementi più consistenti e pari al +10,5 per cento per il Veneto, +9,6 per cento per l’Italia +9,2 per cento per il Nord-Est.

Attività di finanziamento alle imprese. Restringendo l’analisi ai finanziamenti erogati alle attività produttive (imprese e famiglie produttrici), a giugno 2008, il tasso di crescita tendenziale in Veneto è stato del +8,9 per cento, leggermente inferiore sia alla crescita media nazionale (+10,5%) sia alla media registrata nella macro-area di riferimento (+9,7%) e in decelerazione in confronto al +12 per cento dell’ultimo quarto del 2007.

Analizzando l’andamento dell’indicatore negli ultimi 5 anni, si osserva una maggiore dinamicità in Veneto (+51%), rispetto alla media italiana (+49,8%) e al Nord-Est (+49%).

A livello provinciale, il tasso di crescita tendenziale degli impieghi alle imprese e alle famiglie produttrici, a giugno 2008 rispetto agli ultimi 12 mesi, ha evidenziato le dinamiche più significative nelle province di Verona (+13,7%), Belluno (+10,4%) e Padova (+9,5%). Sotto la media regionale e comprese tra il 7% e l’8% le variazioni di Venezia (+7,9%), Treviso e Vicenza (entrambe +7,1%). Meno vivace la performance di Rovigo, che ha segnato un +4,9 per cento.

Per quanto riguarda la dinamica dei finanziamenti, negli ultimi 12 mesi, ai principali settori economici si rileva, inoltre, come in Veneto il settore più dinamico sia stato ancora quello dell’edilizia, segnando un tasso di crescita tendenziale del +14,4 per cento e riportando in questo modo una crescita superiore a quanto osservato nella media nazionale riferita a questo settore (+10,7%). Il settore dei servizi e dell’industria ha presentato invece tassi di crescita sostenuti ma inferiori alla media nazionale: la dinamica dei finanziamenti erogati alle imprese che operano nei servizi è stata pari al +10,3 per cento contro il dato nazionale del +11,7 per cento, mentre nell’industria la crescita è stata del +6,9 per cento a fronte del +11,4 per cento dell’Italia.

Rischiosità della clientela. L’attività di lending alle attività produttive venete continua a presentare un basso grado di rischiosità.

Il tasso annuale di decadimento negli ultimi 12 mesi è stato dell’1,44 per cento contro l’1,21 per cento del Nord-Est e l’1,31 per cento dell’Italia che si raffronta al 1,21 per cento registrato 12 mesi prima in Veneto e nel Nord-Est e 1,25 per cento in Italia.

A livello provinciale, si sono registrate le seguenti dinamiche: Belluno 0,86 per cento (12 mesi prima era 0,45%), Padova 1,55 per cento (1,15%), Rovigo 1,79 per cento (2,04%), Treviso 1,53 per cento (1,30%), Venezia 0,93 per cento (0,70%), Verona 0,93 per cento (0,90%), Vicenza 2,05 per cento (1,74%).

Raccolta bancaria. Alla fine di giugno 2008 l’ammontare dei depositi ha raggiunto i 59.958 milioni di euro, evidenziando un tasso di crescita del +2,7 per cento, più contenuto rispetto al dato del Nord-Est (+6,7%) e a quello nazionale (+4,5%), ma in linea con l’incremento di fine 2007 (+2,6%). La minore crescita dei depositi deriva da una interruzione del risparmio da parte delle società non finanziarie (-0,9%) e da una minore propensione per le famiglie produttrici (+0,5%), mentre un incremento si riscontra per le società e gli altri intermediari finanziari. Al contrario la raccolta indiretta ha evidenziato una crescita del +6,2 per cento, alimentata principalmente dal maggior ricorso a strumenti meno liquidi e più onerosi per le banche, come le obbligazioni, in aumento del +24,2 per cento rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

Prendendo in esame la consistenza dei depositi, si evidenzia il ruolo principale di Padova, come centro di raccolta del risparmio, con 12.308 milioni (+2,1% rispetto a giugno 2007), seguita da Verona con 12.070 (+4,6%) mentre in terza posizione si trova Treviso con 11.138 (+2,6%).

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE FEDERICO TESSARI (Unioncamere del Veneto)

In un ‘economia globalizzata anche il sistema economico del Veneto non può considerasi estraneo alla grave crisi finanziaria che sta colpendo le economie reali. Per la nostra regione è previsto un rallentamento dell’economia con previsioni che indicano per il 2008 una contrazione del PIL del -0,1% e per il 2010 una crescita del +1%.

Ma pure in questo scenario di sostanziale galleggiamento i dati raccolti dicono che fino al mese di giugno gli impieghi erogati alle attività produttive sono cresciuti dell’8,9%. Nei mesi successivi, secondo le prime analisi non ancora definitive, non si registrano flessioni sugli impieghi. Probabilmente ci sarà una maggiore selezione ed attenzione nell’erogazione del credito ma non credo ad una flessione generalizzata.

Il nostro sistema economico, caratterizzato dall’apertura ai mercati mondiali, è chiamato ad un duro processo di selezione e riposizionamento ed in momenti difficili, come l’attuale, ha bisogno di avere il credito in tempi brevissimi. Bisogna assicurare, al più presto, adeguati flussi di credito al sistema delle piccole e medie imprese altrimenti l’economia si ferma. Per questo le 7 Camere di Commercio del Veneto stanno raddoppiando i contributi a supporto dell’azione dei Confidi.

DICHIARAZIONE DEL NEO PRESIDENTE FERDINANDO BRANDI (ABI – Commissione regionale Veneto)

Il sistema bancario in Veneto, pur trovandosi ad affrontare una crisi economica globale di intensità inattesa, continua a svolgere il proprio ruolo di sostegno finanziario allo sviluppo delle imprese. La crescita degli impieghi appare ancora sostenuta: nel periodo maggio–settembre 2008 infatti il tasso di crescita tendenziale dei finanziamenti alle imprese è risultato superiore all’11%. Difficoltà ce ne sono e ce ne saranno ancora. Sarà necessaria una collaborazione attenta e costante allo scopo di trovare le soluzioni più adeguate ad ogni specifica situazione.

Il confronto, infatti, è il metodo attraverso il quale ognuno, nello svolgere il proprio ruolo, potrà dare il suo contributo per contenere gli effetti negativi dell’attuale crisi. Stiamo già lavorando insieme: una maggiore patrimonializzazione delle imprese e un rafforzamento dei Confidi sono i due obiettivi prioritari già individuati su cui concentrarci.

Portavoce Presidente Unioncamere del Veneto

Giovanni Scomparin

Tel. 041 0999311 unione@ven.camcom.it

Centro Studi Unioncamere del Veneto

Serafino Pitingaro

Tel. 041 0999335

centrostudi@ven.cacmom.it

Ufficio Stampa Abi: Tel. +39 06 6767307 – Fax. +39 06 6767633 (salastampa@abi.it)

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