Il Veneto presenterà istanza della Doc di Prosecco
“Il Prosecco – ha ricordato Manzato – ha oggi il suo fulcro soprattutto nelle attuali DOC storiche Conegliano Valdobbiadene e Montello e Colli Asolani, dove i produttori si sono dati da fare in tempi non sospetti per realizzare con questi vitigni una viticoltura eroica e faticosa, il cui prodotto sta conquistando il mondo, quando altrove nessuno voleva coltivarli. Ma il discorso vale in generale per l’intera provincia di Treviso, dove si coltiva la grandissima parte di queste uve. Legare il prodotto alla località d’origine è la strada maestra per impedire “imitazioni” che, richiamandosi al nome dell’uva, sfruttino la scia del successo dei nostri produttori, che hanno creduto da sempre nel Prosecco. Purtroppo di queste imitazioni ne vediamo tantissime, a quanto mi dicono i nostri produttori che commerciano con l’estero”.
“Vogliamo infine garantire la specificità del Prosecco – ha aggiunto il vicepresidente – riconoscendone le peculiarità mediante la normativa comunitaria, in particolare richiamando nei regolamenti di settore (in fase di predisposizione da parte della Commissione Europea) alcuni aspetti inerenti la protezione, l’etichettatura e la presentazione. Intendiamo inoltre investire su questa partita i fondi che la nuova Organizzazione Comune di Mercato del vino mette a disposizione per la promozione e valorizzazione del prodotto”. La Giunta veneta ha inoltre autorizzato la coltivazione dei vitigni Prosecco nella provincia di Venezia, nell’ambito del provvedimento che permette la coltivazione di talune varietà di uva da vino in diversi territori provinciali.