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Verona: nasce Officina Biotecnologica

18/12/2008
Al via il terzo spin off dell’Università degli Studi di Verona. Premiata lo scorso anno tra le dieci migliori idee imprenditoriali all’interno della competizione Start Cup Veneto, Officina biotecnologica, questo il nome della nuova società, intende mettere a punto e produrre molecole da utilizzare in ambito medico, biologico e industriale attraverso lo sviluppo di tecnologie e prodotti innovativi basati su piattaforme biotecnologiche e tecniche bio-molecolari.

In particolare il primo obiettivo è la realizzazione di un vaccino, prodotto in pianta, per la prevenzione del diabete autoimmune (T1DM), una delle malattie croniche più serie dell’infanzia, che colpisce lo 0,2 % della popolazione manifestandosi comunemente in soggetti tra gli 11 e i 12 anni. In relazione a questa linea di ricerca nel luglio scorso l’équipe del professor Mario Pezzotti, docente di Genetica Agraria dell’Università di Verona e responsabile scientifico del progetto spin off, ha depositato domanda di brevetto nazionale dal titolo “Metodo di espressione in pianta di GAD65 e vettori di espressione relativi”, sulla prevenzione e cura del diabete autoimmune nei bambini.

Composta da Mario Pezzotti e da Linda Avesani, ricercatrice dell’ateneo scaligero, la compagine societaria di Officina Biotecnologica si avvale della collaborazione esterna di Alberto Forlani e dell’impresa HS GBK s.r.l. di Vigevano Pavia.

La neonata società svilupperà i propri lavori di ricerca in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Tecnologie e Mercati della Vite e del Vino dell’ateneo veronese che sarà sede dello spin off per i primi tre anni.

Il diabete di tipo T1DM colpisce lo 0,2 % della popolazione manifestandosi comunemente in soggetti tra gli 11 e i 12 anni. Fino ad oggi sono state studiate varie possibilità di prevenzione rivolte ai soggetti a rischio di sviluppare la malattia. L’obiettivo è di raggiungere la prevenzione primaria attraverso una strategia di vaccinazione che garantisca efficacia, sicurezza, bassi costi e applicabilità all’intera popolazione.

L’analisi dei recenti risultati ottenuti dalla ditta farmaceutica svedese Diamyd Medical dimostra come sia possibile prevenire la patologia attraverso una strategia di vaccinazione basata sulla somministrazione dell’autoantigene associato al diabete autoimmune, la GAD65 umana. Le sperimentazioni tuttora in corso, se dovessero offrire risultati positivi, riscriveranno la pianificazione della prevenzione del diabete per l’intera popolazione. Un attuale limite al sistema di produzione della GAD65 umana, basato sul sistema di espressione “cellule di insetto/baculovirus” è il costo estremamente elevato: pari a circa 700mila euro al grammo.

L’obiettivo dell’equipe di ricerca di Officina Biotecnologica è la produzione in pianta della molecola GAD65 a costi molto più competitivi del sistema tradizionale.

Il nuovo processo produttivo, frutto di anni di ricerca di un team di giovani biotecnologi si basa sull’utilizzo di una forma enzimaticamente inattiva della molecola e permette di produrre piante transgeniche con alti livelli di proteina ricombinante.

L’originalità della scoperta non è quindi da ricercare nel prodotto in sé bensì nel modo innovativo legato alla sua produzione. Il metodo suddetto è stato depositato come brevetto lo scorso mese di luglio e la previsione di Officina Biotecnologica è produrre l’intero quantitativo di molecola GAD65 necessario a coprire il fabbisogno mondiale, 30 grammi annui, ad un prezzo altamente competitivo rispetto agli attuali standard.

Università degli Studi di Verona

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