Proposta riforma bonifica Emilia Romagna: esempio nazionale
“Il confronto politico nazionale ha riposizionato positivamente la Bonifica ed ora, finalmente, possiamo parlare di sfide per il futuro, interrogandoci su come migliorare l’efficienza a servizio del territorio” ha proseguito Gargano, che ha indicato alcuni temi per il 2009. “In una realtà di gestione territoriale, caratterizzata da una crescente urbanizzazione – ha affermato – due devono essere le direttrici dell’azione dei Consorzi di bonifica: una maggiore capacità di fare sistema con le Organizzazioni Professionali Agricole ed un rinnovato rapporto con la società civile attraverso, ad esempio, la firma di protocolli d’intesa con le realtà, che ne sono espressione. Sul piano operativo, l’anno appena cominciato sta confermando un’accentuata variabilità climatica, aumentando la percezione diffusa sull’importanza della sicurezza idrogeologica: non è un caso che, ad esondare, siano soprattutto i corsi d’acqua non gestiti e, per questo, la politica deve porsi, innanzitutto, il problema dell’equilibrio ambientale dei territori montani. Al centro della proposta della Bonifica deve essere l’acqua e, in particolare, la sua gestione, elemento di fondamentale importanza per la competitività della nostra agricoltura e quindi del territorio. Così come determinante, per il sistema Paese, è la questione energetica, per la quale il mondo della Bonifica è portatore di esperienze innovative nel campo delle energie rinnovabili.”