Call center e precariato nelle storie di Ascanio Celestini
Il lavoro - una produzione Fabbrica in collaborazione con Teatro Stabile dell'Umbria, Fandango, Associazione Centenario CGIL - è parte di un progetto artistico più complesso, al quale si accostano due lavori omonimi dal titolo "Parole Sante": un cd musicale (che ha vinto il Premio Ciampi come miglior debutto discografico) e un film, entrambi prodotti da Fandango.
L'idea di "APPUNTI PER UN FILM SULLA LOTTA DI CLASSE" nasce a dicembre 2005, quando l'attore incontra gli operatori del call center di Atesia. "Alcuni fanno telefonate (out-bound), molti le ricevono (in-bound), qualcun’altro fa entrambe le cose - spiega Celestini -. Quasi tutti lavorano a cottimo. Più restano al telefono, più guadagnano soldi, fino a una soglia che si aggira attorno ai tre minuti oltre la quale conviene troncare la chiamata perché l’azienda smette di pagarli. Sono i lavoratori squattrinati nascosti dietro ai numeri gratuiti che compaiono sui pacchi di pasta e di biscotti. Il loro guadagno è sempre meno di mille euro lordi al mese, ma spesso per non scendere sotto la metà di questo compenso medio sono costretti a fare anche tre lavori precari contemporaneamente".
Celestini ascolta le loro storie, li registra, scrive appunti. Inizia a formarsi a poco a poco un personaggio-tipo, sulla trentina, operatore precario di call center: "Gli appunti aumentano e il personaggio di questa storia incomincia a leggere Marx e la Settimana Enigmistica, ha una madre che supera la depressione pulendo il bagno, un fratello che dice le parole al contrario, un gatto misterioso e apparentemente stitico".
A partire dal debutto a Milano nel 2006, ogni replica dello spettacolo assume un aspetto diverso dalle precedenti: gli "appunti" sono continuamente aggiornati, e non vengono mai raccontati tutti insieme nella stessa serata. "Agli appunti che cambiano – prosegue l’autore - si affiancano le canzoni sul ladro che ruba nella casa di un altro ladro, sul disertore morto che non può fermarsi al semaforo rosso, sui partigiani che vanno a ritirare la pensione, sull’amore impossibile degli innamorati cardiopatici, sulla rivoluzione che inizia tra cinque minuti, sul bruco che vive nel buco".
Ne nasce una riflessione artistica e civile sulla realtà quotidiana del lavoro e sul cambiamento sociale: "Una volta le persone che appartenevano alle diverse classi sociali avevano anche culture diverse – conclude Celestini - . Il ricco suonava Mozart, il povero ballava il saltarello. Oggi è possibile che sentano entrambi De André o D’Alessio, oggi la differenza è solo nei soldi. Così ho incominciato a raccogliere storie per capire cosa è rimasto della coscienza e dell’identità nell’appartenenza a una classe".
I biglietti per APPUNTI PER UN FILM SULLA LOTTA DI CLASSE (platea intero 19 euro, ridotto 16 euro - galleria intero 12 euro, ridotto 10 euro) sono in vendita presso la Fondazione Teatro Civico di Schio (Palazzo Fogazzaro - Via F.lli Pasini, 44) da lunedì a venerdì con orario 10.00-12.30, e on-line su www.vivaticket.it.
A partire dal 14 gennaio, sarà inoltre possibile acquistare i biglietti dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30. I posti disponibili dopo la prevendita saranno messi in vendita al botteghino del teatro a partire dalle ore 20.00 di venerdì 16 gennaio.
La stagione di Schio Grande Teatro 2008/2009 è promossa dalla Fondazione Teatro Civico in collaborazione con il Comune di Schio e il circuito regionale Arteven, con il sostegno di Banca Alto Vicentino, Man Turbo, Latterie Vicentine, BFT e Cantina Beato Bartolomeo di Breganze.
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