Diritti umani e certificazione SA8000
Con l’affermarsi nell’economia mondiale di fenomeni come la globalizzazione e lo sviluppo industriale dei Paesi emergenti, che comportano il rischio di uno sfruttamento delle fasce sociali più deboli, con l’utilizzo di manodopera a basso costo ed un aumento della competitività, è cresciuta l’attenzione per il tema della responsabilità sociale d’impresa, come testimonia anche il “Progetto CSR Veneto”, nato dalla sinergia fra Regione e Unioncamere del Veneto.
“La certificazione SA8000 e la responsabilità sociale sono iniziative “volontarie” delle imprese che dimostrano di voler raggiungere importanti parametri di qualità e, allo stesso tempo, rispetto sociale ed ambientale – ha sottolineato Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere del Veneto –. Per questo è importante favorire tali processi virtuosi e ben fa la Regione del Veneto ad intervenire con finanziamenti ad hoc. Dal canto nostro auspichiamo che la Regione si doti per il futuro, in collaborazione con le Camere di Commercio, di un marchio ombrello nel quale far confluire iniziative come questa per meglio poter premiare e valorizzare le imprese che vogliono distinguersi. Ritengo, infatti, che premiare la qualità sia anche il modo per far fronte ad una concorrenza che spesso si dimostra sleale con alcuni mercati extraeuropei; un conto è la “globalizzazione europea”, ove concorrenza si attua in presenza di regole uguali per tutte le imprese, un conto invece la “globalizzazione mondiale”, ove le regole sono troppo diverse da Paese e Paese, a svantaggio di alcuni e a vantaggio di altri che ne devono rispettare ben poche”.
Attualmente la più diffusa certificazione sociale, riconosciuta a livello internazionale, è la SA8000, che si incentra sul controllo del rispetto delle condizioni di lavoro minime lungo tutta la filiera dell’attività d’impresa. La SA8000 è volta a verificare alcuni aspetti della gestione aziendale quali il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e salubrità sul posto di lavoro. L’Italia è il primo Paese per imprese certificate SA8000, che sono 827 sulle 1.800 nel mondo, e nel territorio veneto la SA8000 è la certificazione etico-sociale più diffusa, con 51 imprese.
Al bando della Regione del Veneto possono concorrere tutte le imprese che abbiano già ottenuto la certificazione SA8000 o che la ottengano entro la data di scadenza del bando stesso, fissata al 30 marzo 2009. Le risorse disponibili sono di 540mila euro e il contributo è pari al 100% dei costi ammessi per l’ottenimento della certificazione e non potrà essere superiore a 20mila euro al netto dell’IVA. Per beneficiare del contributo i soggetti devono essere in regola con il regime “de minimis” relativo alla normativa europea sugli aiuti di Stato.
“Attualmente non esiste uno standard riconosciuto a livello internazionale che certifica la responsabilità etico-sociale di un’impresa – ha spiegato Diego Vecchiato, dirigente regionale –. Tuttavia enti di normazione tradizionale, università, centri di ricerca e partnership tra mondo accademico, imprese e associazioni professionali si stanno muovendo per arrivare ad una certificazione condivisa. Anche la Regione ha promosso iniziative di formazione e informazione, in particolare il Forum Multistakeholder regionale sulla CSR. Recenti studi internazionali attestano sempre più l’importanza per le imprese del rispetto dei diritti del lavoratore in applicazione dei principi delle Nazioni Unite e dell’UE. Il lavoratore che vede rispettati i propri diritti fondamentali produce in maniera migliore e rappresenta un valore aggiunto per l’impresa”.
Le richieste di contributo devono essere inviate alla Fondazione Giacomo Rumor Centro di Produttività Veneto – Camera di Commercio di Vicenza, via E. Fermi 134 – 36100 Vicenza. Bando e domanda sono scaricabili dai siti www.vi.camcom.it, www.cpv.org, www.regione.veneto.it.
“Il bando regionale rappresenta un ulteriore segnale da parte della Regione nel riconoscere l'importanza dei percorsi di responsabilità sociale come fattore competitivo per le imprese venete, anche piccole, che sanno distinguersi non solo per la qualità dei prodotti e dei processi, ma anche per l'attenzione che pongono alle aspettative degli stakeholder, anzitutto nel rispetto dei diritti umani e dell'ambiente – ha aggiunto Antonio Girardi, direttore Centro Produttività Veneto –. L'impegno della Regione nel promuovere la responsabilità sociale continuerà nel 2009 in collaborazione con il sistema camerale veneto attraverso Unioncamere regionale e gli Sportelli CSR che, nell'ambito di ogni provincia, svolgono attività di informazione e sensibilizzazione sulla CSR e promuovono buone prassi aziendali”.
Ufficio Stampa Unioncamere del Veneto
Giacomo Garbisa
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