Cina: raddoppia consumo frutta. Bene stop embargo kiwi
Con tassi di aumento nei consumi di frutta a due cifre percentuali l'anno, la Cina si sta rapidamente trasformando da paese esportatore a paese importatore di frutta i cui consumi si stanno avvicinando rapidamente ai livelli dei paesi più sviluppati come l'Italia, dove si acquistano 132 chili a testa, anche se - sottolinea la Coldiretti - esiste una rilevante forbice nei consumi di frutta tra la popolazione cinese in funzione del reddito con valori di quasi 80 chili a testa per le classi più benestanti rispetto agli appena 32 chili per i più poveri, secondo i dati Robobank.
Nonostante il pesante deficit commerciale con il paese asiatico, fino ad ora - continua la Coldiretti - l'esportazione italiana di frutta in Cina era stata bloccata da ostacoli di carattere burocratico, sanitario ed amministrativo, che hanno sino ad ora impedito le spedizioni.
L’apertura del grande Paese asiatico – precisa la Coldiretti - rappresenta una opportunità per il kiwi, di cui l’Italia è il principale esportatore mondiale, ma apre la strada anche alle altre produzioni ortofrutticole bloccate dal presunto pericolo della diffusione di insetti dannosi per le piante come la mosca mediterranea della frutta.
Le mele - precisa la Coldiretti - sono il frutto preferito dai cinesi con oltre un quarto della produzione di frutta locale e si prevede che i loro consumi complessivi raggiungeranno a breve le 25 milioni di tonnellate, pari a dodici volte il raccolto Made in Italy. In altre parole, un aumento del consumo di solo un chilo e mezzo a testa sarebbe sufficiente - conclude la Coldiretti - ad esaurire l'intera produzione di mele dell'Italia.