Rischio insolvenza
Il 30% (pari a 838mila famiglie) sostiene di avere “qualche difficoltà” nei pagamenti.
Secondo il Censis, è necessario “attivare strumenti di garanzia del credito in modo da evitare effetti di recupero forzoso che genererebbero, oltre che un grave danno alle famiglie in difficoltà nella restituzione del debito, anche un effetto di propagazione del panico che non gioverebbe neanche al sistema bancario”.
L’allarme maggiore, si registra tra le fasce più deboli che vivono negli alloggi popolari e che non ce la fanno più a pagare ogni fine mese l’affitto. Secondo il Censis, il loro tasso di morosità è in “peggioramento” e da mettere in “relazione con l’impoverimento generale della popolazione che abita nei quartieri di edilizia sociale pubblica”.
Per quanto riguarda i dati riferiti al credito al consumo, il Censis fotografa una situazione meno allarmante: il 70% di coloro che hanno contratto finanziamenti a breve termine si dichiara infatti in grado di sostenere le scadenze, senza grandi difficoltà. In questo settore, solo il 25% dichiara, infatti, di avere qualche problema a pagare, mentre il 4,2% dice di essere in difficoltà, rispettando comunque le scadenze. E solo un 1,4% dice di non essere riuscita a pagare.
Il Presidente
Carlo Garofolini
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